Di Zio, 5 milioni per prendersi il Cirsu

Oggi la Deco presenta il suo piano per salvare il consorzio rifiuti dal fallimento. Ma i sei Comuni non sono d’accordo

GIULIANOVA. Deco prepara l'assalto al Cirsu ed offre 5 milioni di euro per salvare il consorzio dal paventato rischio di fallimento ed acquisire la gestione della nuova discarica e del polo tecnologico di Grasciano. La Deco, nota società abruzzese fondata dai fratelli Di Zio, tenterà l'investimento assieme ad altre non precisate aziende teramane operanti nel settore dei rifiuti, ma dietro l'operazione vi sarebbe principalmente Aia, la società (riconducibile a Deco) che costituiva il partner privato di Sogesa, l'ex braccio operativo di Cirsu dichiarato ufficialmente fallito nel 2012, dopo essere diventato totalmente costituito da capitale pubblico. Deco parla già di fallimento di Cirsu, anche se il destino del consorzio non si saprà prima del 10 dicembre, quando il tribunale di Teramo si pronuncerà sulla situazione debitoria di Cirsu e sull'approvazione del piano di lavoro presentato dai sei Comuni consorziati, Giulianova, Roseto, Notaresco, Bellante, Mosciano e Morro d'Oro.

La società facente capo a Valentina Di Zio illustrerà i dettagli dell'ambizioso progetto nel corso di una conferenza che si terrà questa mattina, alle 10.30, nella sala Buozzi: 5 milioni di euro sarebbero pronti per rilanciare le strutture di Grasciano e riassorbire tutti i lavoratori occupati nella discarica e nel polo tecnologico i quali, da mesi, protestano contro il mancato reintegro da parte dei Comuni e del Consorzio stabile ambiente, la società aggiudicatasi i bandi per la discarica e la piattaforma che dovrebbe completare gli interventi ed il riassorbimento degli ex Sogesa entro il 2015. La proposta della Deco sarebbe stata formalizzata lo scorso 28 novembre in tribunale, al fine di evitare il fallimento di Cirsu, «con la conseguente revoca di tutte le autorizzazioni regionali indispensabili per l'esercizio dell'attività del polo e quindi per il servizio che svolge in tutto il territorio teramano», si legge in una nota della società, che continua: «Operazione che, oltre a permettere il riassorbimento immediato dei lavoratori, potrebbe determinare una riduzione importante del costo del servizio di smaltimento dei rifiuti».

Se tale progetto dovesse andare in porto, e il fallimento di Cirsu divenire realtà, il consorzio tornerebbe ad essere gestito anche dai privati, dopo anni di scontri e di provvedimenti finalizzati alla realizzazione di una gestione completamente pubblica. Per ora i sindaci non si esprimono su tale possibilità, ma si vocifera che l'intenzione generale dei Comuni sarebbe quella di avversare il progetto della Deco. Quanto ai lavoratori in cassa integrazione, gli ex Sogesa sono interessati a risolvere le loro problematiche occupazionali e accoglierebbe positivamente l'eventuale riassorbimento annunciato da Deco.

Sandro Petrongolo

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