Disperso nella neve sul Gran Sasso

Alpinista romano sparito da venerdì, in alta quota gelo e bufere

TERAMO. Ha sfidato il Gran Sasso nel momento sbagliato. Lassù, sul gigante di pietra, il colpo di coda dell’inverno significa temperature sotto lo zero, bufere, nebbia e neve. Paolo Zocchi, 47 anni, un alpinista romano, è disperso da venerdì sera. Le ricerche, condotte sia sul versante aquilano che su quello teramano, sono state sospese per il maltempo ieri pomeriggio. Riprenderanno stamattina.

 Le speranze di ritrovare vivo Zocchi dopo due giorni e due notti in condizioni estreme sono poche. Legate giusto alla sua esperienza e al suo equipaggiamento. Non è uno sprovveduto, il 47enne romano, che in questo periodo si stava allenando perché tra un paio di mesi, con un gruppo di alpinisti di Roma, sarebbe andato in Africa a scalare il Kilimangiaro. Però, quando sul Gran Sasso è bufera, anche l’alpinista migliore rischia grosso.

 L’ALLARME.
Zocchi, forse sottovalutando le pessime previsioni meteo, venerdì mattina ha lasciato Roma da solo e ha raggiunto il Gran Sasso con la sua auto. I familiari, non avendo più sue notizie, nel tardo pomeriggio hanno dato l’allarme. Le ricerche hanno visto impegnate squadre del Soccorso alpino, della guardia di finanza, dei vigili del fuoco e della Forestale. Prima che arrivasse il buio si sono alzati anche due elicotteri, uno dei vigili del fuoco e uno del 118. I primi soccorritori hanno trovato l’auto dell’uomo alle 21.30 nel piazzale di Campo Imperatore, all’arrivo della funivia.

 LE RICERCHE.
Le ricerche vere e proprie, in alta quota, sono partite ieri mattina. Anche mezzi aerei, tra cui un elicottero del Corpo forestale partito da Pescara, hanno perlustrato entrambi i versanti del Gran Sasso. Nino Di Felice, delegato regionale del Soccorso alpino, ha detto: «Stanotte dai 1.900 metri in su è nevicato, non si vedono tracce. Non sapendo dove il disperso fosse andato ad arrampicare, abbiamo fatto parecchie squadre di due-tre persone l’una. Le squadre sono arrivate in vetta al Corno Grande, a Campo Pericoli e alla Sella dei Grilli, in Val Maone. Ma niente di niente. Cosa può essere successo? Può essere tutto. Magari ha perso l’orientamento nella bufera, oppure è scivolato ed è difficile da individuare per via della neve caduta dopo». Le ricerche sono state interrotte nel pomeriggio per il nuovo peggioramento delle condizioni meteo. Ma i soccorritori hanno già pianificato il lavoro per oggi: le squadre dovranno scendere in canaloni e crepacci non battuti ieri. Il tempo con il passare delle ore peggiorerà di nuovo, dunque non c’è l’intera giornata a disposizione. Bisogna davvero sperare nel miracolo.