Dottoressa fantasma il pm: processate Uncini

10 Maggio 2014

L’ex primario di neurologia e la collaboratrice sono accusati di falsità ideologica il medico deve rispondere anche di truffa e usurpazione di funzioni pubbliche

TERAMO. La procura chiede il processo per il caso della dottoressa “fantasma”. Lo fa con una richiesta di rinvio a giudizio che il pm Davide Rosati firma per l’ex primario di neurologia dell’ospedale Mazzini Antonino Uncini e per Francesca Notturno, il medico senza contratto con la Asl che nel novembre del 2012 venne trovata dai carabinieri ad eseguire elettromiografie al posto del primario.

Secondo l’accusa la dottoressa, collaboratrice del primario all’università di Chieti, avrebbe eseguito gli esami pur non avendo un contratto con l’azienda sanitaria nè tantomeno l’assicurazione per esercitare l’attività . Uncini, 60 anni, residente a Pescara e docente all’università D’Annunzio di Chieti, è indagato per truffa, usurpazione di funzione pubbliche e falsità ideologica. Reato, quest’ultimo, per cui è indagata anche la Notturno, 36 anni, di Pineto. Le indagini successive hanno accertato che sono state 52 le elettromiografie eseguite dalla dottoressa. Esami che, dopo l’avvio delle indagini, la Asl ha fatto ripetere a tutti i pazienti che successivamente sono entrati nell’inchiesta come persone informate sui fatti. In questa veste, infatti, nei mesi scorsi sono stati interrogati su disposizione della procura. I referti, sostiene l’accusa, sono firmati dal primario ma sono stati redatti dalla dottoressa. Rosati contesta ad Uncini anche il reato di truffa. «Sulla base dei 52 referti/certificazioni che aveva fittiziamente rilasciato come attività da lui svolta», si legge nel capo d’imputazione, «eseguiva in attività professionale intramuraria 75 visite (percependo ingiustamente un incasso globale di 11.250 euro, di cui il 2% da versarsi alla Asl) e 11 esami di elettromiografia (per un incasso complessivo di 1.650 euro di cui il 18,6% da versarsi alla Asl». Uncini è indagato anche per usurpazioni di funzioni pubbliche: secondo la procura per due giorni ( il 15 e il 17 aprile del 2013) si sarebbe recato nell’ufficio del reparto di neurologia nonostante il provvedimento di sospensione disciplinare dal servizio con privazione della retribuzione per quindici giorni (dal 12 aprile al 26 aprile 2013). «Nei giorni 15 e 17 aprile», si legge nel capo d’imputazione, «si recava e permaneva presso l’ufficio dell’unità operativa di neurologia indossando l’abbigliamento distintivo dell’esercizio delle funzioni di direttore e di medico». A maggio dell’anno scorso la procura aveva chiesto per il medico la misura interdittiva della sospensione, ma prima che il tribunale decidesse Uncini ha rassegnato le sue dimissioni.(d.p.)

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