Ecco come si cucinano le vere Virtù
Punto per punto il disciplinare dell'antica ricetta voluto dai ristoratori
TERAMO. Ecco il disciplinare delle Virtù teramane, il piatto tradizionale del 1º maggio, tramandato finora solo oralmente e ora invece codificato su iniziativa dei ristoratori cittadini associati nell'Art. La ricetta, di origine contadina, è stata sottoscritta da un comitato di esperti di gastronomia e ristoratori, che hanno fornito teoria e pratica della pietanza.
Recita così il disciplinare: «La prenotazione e la ricerca delle materie prime inizia nei vari fornitori o nei mercati contadini almeno una decina di giorni prima del 1º maggio. La cottura degli ingredienti è effettuata alimento per alimento. La prima fase è la pulitura e la mondatura delle verdure. I legumi secchi vengono messi in ammollo con acqua almeno dodici ore prima e vengono successivamente preparati singolarmente con un battuto di sedano, aglio, cipolla, carote tagliate a dadini, olio extra vergine d'oliva, un po' di pepe bianco ed eventualmente altri odori a piacimento, coperti con acqua e con cottura per un tempo che dipende dalla tipologia del legume. I legumi freschi vengono cotti con abbondante trito di cipolla, prezzemolo ed olio extravergine d'oliva (acqua e sale quanto basta)».
Successivamente avviene la pulitura, la preparazione e la bollitura delle orecchie, cotenne e piedini di maiale. La lunga fase di preparazione continua così: «Si effettua la sbollentatura (cottura parziale) di alcune verdure quali la misericordia, l'indivia, la cicoria, la scarola, la lattuga, la borragine e gli spinaci, e successivamente si procede allo sminuzzamento delle stesse. Si preparano piccole polpettine ("pallottine") con carne di manzo macinata, battuto di aglio, pepe ed uovo, e si soffriggono in olio extravergine d'oliva. I carciofi e le zucchine vengono mondati e tagliati in piccoli pezzi, passati nella farina e fritti in olio extravergine d'oliva. Sia i carciofi che le zucchine in molti casi vengono aggiunti solo alla fine della cottura o anche eventualmente serviti a parte e da aggiungere nel piatto già finito».
Il disciplinare entra quindi nel vivo della fattura delle Virtù. «Si costituisce quindi una base con olio extravergine d'oliva, cipolla, aglio e sedano e si soffrigge il poco prosciutto crudo, l'osso di maiale e un poco di salsa di pomodoro. Si aggiungono gli odori, l'acqua, e si lascia cuocere per qualche minuto. Si inizia quindi a formare il piatto finale aggiungendo via via i legumi (sia freschi che secchi già cotti in precedenza), le verdure, le pallottine e successivamente i vari tipi di pasta (prima la pasta di grano duro e poi quella all'uovo e per finire quella acqua e farina, stando attenti ai singoli tempi di cottura), aggiungendo sempre acqua e manipolando continuamente e migliorando l'amalgama degli elementi. Il piatto», conclude il disciplinare, «offre il meglio di se stesso se lasciato riposare per circa un'ora».
Recita così il disciplinare: «La prenotazione e la ricerca delle materie prime inizia nei vari fornitori o nei mercati contadini almeno una decina di giorni prima del 1º maggio. La cottura degli ingredienti è effettuata alimento per alimento. La prima fase è la pulitura e la mondatura delle verdure. I legumi secchi vengono messi in ammollo con acqua almeno dodici ore prima e vengono successivamente preparati singolarmente con un battuto di sedano, aglio, cipolla, carote tagliate a dadini, olio extra vergine d'oliva, un po' di pepe bianco ed eventualmente altri odori a piacimento, coperti con acqua e con cottura per un tempo che dipende dalla tipologia del legume. I legumi freschi vengono cotti con abbondante trito di cipolla, prezzemolo ed olio extravergine d'oliva (acqua e sale quanto basta)».
Successivamente avviene la pulitura, la preparazione e la bollitura delle orecchie, cotenne e piedini di maiale. La lunga fase di preparazione continua così: «Si effettua la sbollentatura (cottura parziale) di alcune verdure quali la misericordia, l'indivia, la cicoria, la scarola, la lattuga, la borragine e gli spinaci, e successivamente si procede allo sminuzzamento delle stesse. Si preparano piccole polpettine ("pallottine") con carne di manzo macinata, battuto di aglio, pepe ed uovo, e si soffriggono in olio extravergine d'oliva. I carciofi e le zucchine vengono mondati e tagliati in piccoli pezzi, passati nella farina e fritti in olio extravergine d'oliva. Sia i carciofi che le zucchine in molti casi vengono aggiunti solo alla fine della cottura o anche eventualmente serviti a parte e da aggiungere nel piatto già finito».
Il disciplinare entra quindi nel vivo della fattura delle Virtù. «Si costituisce quindi una base con olio extravergine d'oliva, cipolla, aglio e sedano e si soffrigge il poco prosciutto crudo, l'osso di maiale e un poco di salsa di pomodoro. Si aggiungono gli odori, l'acqua, e si lascia cuocere per qualche minuto. Si inizia quindi a formare il piatto finale aggiungendo via via i legumi (sia freschi che secchi già cotti in precedenza), le verdure, le pallottine e successivamente i vari tipi di pasta (prima la pasta di grano duro e poi quella all'uovo e per finire quella acqua e farina, stando attenti ai singoli tempi di cottura), aggiungendo sempre acqua e manipolando continuamente e migliorando l'amalgama degli elementi. Il piatto», conclude il disciplinare, «offre il meglio di se stesso se lasciato riposare per circa un'ora».
© RIPRODUZIONE RISERVATA