Edilizia, persi 1308 posti in tre anni

Crollano gli appalti pubblici: nel 2011 nel Teramano sono appena venti

TERAMO. Imprese edili con l'acqua alla gola. Lo scenario dipinto dallo stato maggiore dell'Ance, l'associazione costruttori edili, non lascia spazio a fraintendimenti. Il presidente Armando Di Eleuterio esorisce parlando di un drastico calo nel numero dei bandi, degli importi e degli addetti nel settore. Non a caso se nel primo semestre del 2008 gli appalti in provincia erano 77 per più di 27 milioni di euro, nel primo semestre di quest'anno sono stati 20 (-74%), per poco più di 5 milioni e mezzo (-79%). Un calo molto superiore al quadro regionale, dove gli importi sono scesi "solo" del 53%. Tutto questo, fa notare Di Eleuterio, ha causato un calo degli operai, che sono passati da 4.844 del primo semestre 2008 ai 3.535 dello stesso periodo di quest'anno (-27%). "Come si vede non è solo un problema nostro, ma anche delle famiglie che dipendono dal nostro comparto", sottolinea il presidente.

Dando per scontati una serie di discorsi sulla crisi, il presidente, attorniato dai tre vice - Silvio Diodoro, Raffaele Falone ed Ezio Iervelli - concentra l'attenzione sulle gravi ripercussioni per le imprese causate dai ritardi nei pagamenti da parte degli enti pubblici, che ormai superano in media i 100 giorni. L'Ance parla dell'importanza del factoring, con cui in sostanza le banche anticipano i pagamenti alle imprese per conto delle pubbliche amministrazioni. "Abbiamo proposto alla Provincia il factoring e abbiamo chiesto di favorirne l'adozione anche alle altre amministrazioni", osserva Di Eleuterio, "ma le condizioni concordate con la banca sono per noi insostenibili. Mi spiego: a fronte di un pagamento di 100mila euro, noi ne percepiremmo 94mila. Noi in pratica pagheremmo 6mila euro e non ce lo possiamo permettere. Loro hanno stipulato una convenzione senza coinvolgerci, forse avremmo strappato un trattamento migliore. Probabilmente ci sarà anche qualche impresa che ne usufruirà perchè fortemente in difficoltà". "Ma non è un successo come qualcuno lo vuol spacciare: è tutto a carico del costruttore", aggiunge Valentino Piergallini, presidente della Cassa edile.

"E poi", sbotta Diodoro, "il factoring può servire per evitare di affogare, ma tutto questo non accadrebbe se gli enti pagassero entro i termini di legge, cioè a 60 giorni, ma anche a due-tre volte tanto. In provincia di Teramo siamo a 18 mesi. Alcune imprese, per non morire, ricorreranno al factong così come è stato contrattato, ma non può essere fatto passare come un vantaggio. Qualcuno vuol fare il bello con i soldi nostri".

Di Eleuterio rincara la dose sottolineando che mentre le altre province in Abruzzo si difendono, quella di Teramo ha avuto il crollo degli appalti più marcato. "Ancora non appaltano i lavori dell'alluvione del 2008", ribadisce Di Eleuterio che prevede: "Nel giro di 5-6 mesi spariranno molte aziende". Non a caso molte imprese teramane, fa notare Piergallini, non riescono nemmeno a pagare i contributi.

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