la difesa 

«Errori nella quantificazione dei lavori» 

I legali Lettieri e Di Eugenio: «La pericolosità del cantiere segnalata dall’inizio dell’anno»

TERAMO. Gli avvocati Gennaro Lettieri e Luca Di Eugenio sono i difensori dei fratelli Scarafoni . «Il consulente del pm ha commesso un errore grossolano nella quantificazione dei lavori eseguiti dagli Scarafoni e quindi dell'ammontare dei due Sal», dicono, «l'errore è consistito nell'operare come se il contratto fosse a misura e non invece, come si desume da ogni documento, a corpo. Comporta che il metodo di calcolo sia radicalmente diverso visto che la liquidazione nel contratto a corpo è forfettaria. La ditta Scarafoni, inoltre, è stata informata solo da ultimo che sul palazzo gravasse un vincolo della Soprintendenza». Puntualizzano i legali: «All'inizio dei lavori gli operai hanno rinvenuto nell’immobile letti e attrezzature ospedaliere, ma quel che è più grave anche reperti archeologici e ossa umane, dalle quali derivano rischi biologici. Presenze che hanno comunicato ad Asl e Comune e che sono ancora lì. Dopo la consegna dei lavori e l'inizio degli stessi per oscure ragioni l'Asl ha sospeso i lavori da ottobre 2016 ai giorni nostri. Il 23 maggio, in singolare coincidenza con la data di esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare, la Asl ha deliberato la rescissione del contratto di appalto. Va precisato, ancora, che dagli inizi del 2017 abbiamo informato la Asl, il direttore dei lavori, ingegner Mario Sacchini e la Procura in almeno quattro occasioni della situazione di elevata pericolosità del cantiere determinata dalla inopinata sospensione. La situazione è stata rappresentata anche al sindaco della città. Nessuno dei destinatari fino al 23 maggio scorso si è fatto carico del problema». Su Giulianova dicono: «Gli Scarafoni hanno ottenuto due affidamenti annuali: la manutenzione degli impianti di riscaldamento delle scuole ed una modesta fornitura di materiale elettrico. I nostri assistiti non si sono aggiudicati nessuna delle gare bandite dal Comune ed anzi, spesso, non sono stati neppure invitati. Dato l’ampio arco temporale delle indagini (2013-2017) è lecito domandarsi a chi siano state aggiudicate tutte queste gare e con quali modalità».(d.p.)