VALLE CASTELLANA

Escursionisti trovano 308 monete di oltre mille anni fa

Scoperte in un sentiero del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e consegnate dai carabinieri alla Soprintendenza. Si rinnova la leggenda secondo cui Re Manfredi di Svevia avrebbe sepolto il suo tesoro in quella zona

 

VALLE CASTELLANA. Martedì, nella  sede di Teramo della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le Province di Chieti e Pescara, sono state consegnate all’archeologa Gilda Assenti le monete antiche rinvenute nel Comune di Valle Castellana. Lo scorso 11 aprile 2021 i carabinieri forestali della Stazione Parco di Rocca Santa Maria sono stati contattati da alcuni escursionisti che nel percorrere il sentiero CAI n.411 che da San Angelo a Ripe conduce a Castel Manfrino in località “Vroga della Caccia” del Comune di Valle Castellana hanno rinvenuto 209 monete in un sentiero. Giunti sul posto i militari le hanno contate e preso in carico. 

Nei giorni successivi, al fine di evitare che la zona potesse essere oggetto di ricerche abusive, si è provveduto a sorvegliare l’area e, in uno dei sopralluoghi effettuati, sono state rinvenute altre 99 monete della stessa fattura delle prime e nella stessa località che si trova all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

I carabinieri forestali hanno informato la Soprintendenza che, da una prima visione dei reperti, ha ritenuto di ipotizzarne la datazione nel periodo che va dall’anno 1000 al 1200 d.C.. Le monete, in lega d’argento e molto rozze nella fattura, se paragonate alla produzione numismatica dell’antica Roma o delle epoche successive, hanno un incredibile valore storico-documentario perché rinvenute lungo l’antico percorso che dalla Valle del Salinello conduceva al Castello. 

Il ritrovamento rinnova, per così dire, la leggenda di Re Manfredi di Svevia (figlio di Federico II), ritenuto il fondatore del Castello, che da lui prende il nome, nei pressi della frazione di Macchia da Sole, che avrebbe sepolto all’interno della gola del Fiume Salinello il suo tesoro.

La condotta tenuta dagli escursionisti merita il giusto riconoscimento da parte delle istituzioni e dei cittadini per l’aver comunicato la scoperta che getta, indubbiamente, una nuova prospettiva nelle vicende storiche e leggendarie di Castel Manfrino.

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