Fanno esplodere il bar con la benzina

4 Maggio 2014

Il combustibile versato da un foro sul muro: il proprietario del locale esclude di aver ricevuto minacce, danni ingenti

CONTROGUERRA. Il boato e poi il disastro. Vetri a terra, infissi piegati e fiamme che illuminavano il piazzale del bar: immagini degne di un film d’azione, solo che gli effetti speciali erano più che reali. L’incendio che la notte tra venerdì e sabato, poco prima delle 2, ha distrutto il bar “Delle belle donne” sulla Bonifica del Tronto nel territorio di Controguerra ha origine dolosa. Ed è questo, al di là dei danni pur ingenti, il particolare più inquietante. Un gesto intimidatorio o di ritorsione pesante, non solo per le conseguenze economiche dell’atto criminale che non ha precedenti in zona. Di bar andati a fuoco ne sono stati registrati tanti, ma mai con queste modalità. I vigili del fuoco, allertati dopo che il fumo denso aveva invaso la strada provinciale numero 1 del Tronto, hanno sin da subito avvertito un forte odore di benzina.

Un segno inequivocabile del fatto che l’esplosione non poteva aver avuto origine casuale e che, quindi, non potevano essere stati né un corto circuito né una fuga di gas a distruggere il bar. E, infatti, durante le operazioni di spegnimento, i pompieri hanno scoperto un foro praticato nel muro del locale dal quale qualcuno aveva versato benzina all’interno del locale. Una quantità tale da saturare l’aria di vapori.

A quel punto, è bastato creare il rivolo di carburante dall’esterno verso l’interno creando la scia di fuoco che ha generato l’esplosione, dando il tempo all’autore di mettersi in salvo. Sono andati in frantumi infissi e porte, distrutte le attrezzature ed i prodotti in vendita nel piccolo bar. Immediatamente è scattato l’intervento dei vigili del fuoco di Ascoli Piceno (nell’area in cui opera il bar è annesso un distributore carburanti) a cui è giunta la chiamata che hanno poi avvertito i colleghi del distaccamento di Nereto.

Sul posto è giunta anche una pattuglia della vigilanza privata a cui il bar ha affidato il servizio di ispezione notturna. Ci sono volute tre ore di lavoro per spegnere il rogo, per mettere in sicurezza il distributore ed accertare l’origine dell’esplosione.

Nel frattempo, sul posto sono giunti anche il titolare del bar e i carabinieri della compagnia di Alba Adriatica che hanno avviato le indagini. Le forze dell’ordine confidano nelle immagini delle telecamere di zona dalle quali si spera di poter risalire all’incendiario. Ai carabinieri che lo hanno ascoltato, il titolare dell’esercizio pubblico ha detto di non aver mai subito minacce o ritorsioni.

Dunque il rogo, apparentemente, non sarebbe ricollegabile a qualcuno in particolare. Eppure il gesto sembra chiaro, meditato e studiato a puntino. Chi ha agito lo ha fatto con il chiaro intento di distruggere quel chiosco di mattoni e cemento che fortunatamente ha retto alla deflagrazione.

Alex De Palo

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