dopo la protesta di un imprenditore

Febbo difende la legge sui tartufi

L’ex assessore: «Le norme puntano a valorizzare il prodotto»

TERAMO. «La legge regionale sui tartufi è innovativa». Risponde così il presidente della commissione di vigilanza regionale, Mauro Febbo, ex assessore alle politiche agricole, all’imprenditrice di Campli Bice Tassoni, che nei giorni scorsi ha mosso alcune critiche alla normativa (in materia di raccolta, commercializzazione, tutela e valorizzazione dei tartufi in Abruzzo), riferite soprattutto alle date ritenute sbagliate per la raccolta. «La legge rappresenta una svolta epocale per tutto il settore», sostiene invece Febbo. «Si tratta di un testo che punta alla piena valorizzazione di un prodotto di eccellenza e offre alle associazioni di categoria la possibilità di rivestire un ruolo cruciale, anche di fronte alla Regione nelle decisioni e in ogni ambito operativo».

«In sede decisionale», aggiunge, «non è possibile prevedere l’andamento clima che incide generando sempre diverse problematiche. L’estate 2014, per esempio, è stata piovosa e rispetto all’anno passato poco calda. Proprio per far fronte a queste mutevoli situazioni, abbiamo voluto una legge che consentisse flessibilità. È possibile ad esempio prevedere una proroga alla raccolta con ricadute vantaggiose per l’intero sistema. Inoltre, i commercianti possono continuare a vendere il tartufo raccolto fino all’ultimo giorno consentito, ma non come prodotto fresco». Per quanto riguarda la quota da versare per il rinnovo del tesserino (150 euro), per Febbo «parte di questa cifra è destinata a finanziare le iniziative volte a valorizzare il tartufo abruzzese».

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