Fuga dall’Atr, 20 operai vanno via Di Murro: per ora non posso pagare 

Colonnella, continua il presidio dei lavoratori davanti all’azienda. Oggi incontro in Regione I sindacati: «Nessun progetto, sfumano le commesse. Potremo presentare istanza di fallimento»

COLONNELLA. E’ arrivata la risposta del patron dell’Atr Antonio Di Murro agli operai riuniti in presidio permanente davanti all’azienda di Colonnella per il mancato pagamento degli stipendi. E’ arrivata sotto forma di comunicazione al prefetto, Graziella Patrizi: Di Murro conferma «l’attivazione delle procedure bancarie finalizzate ad ottenere la provvista finanziaria necessaria per poter far fronte agli impegni assunti» ma aggiunge che la pratica «sta richiedendo dei tempi di erogazione più lunghi rispetto a quelli normalmente ipotizzabili». Di Murro ritiene che i tempi saranno brevi e precisa che sollecita quotidianamente l’erogazione.
Una comunicazione che non ha fatto altro che indispettire i lavoratori. Tanto che si inizia a parlare di istanza di fallimento. «È l'ennesima presa in giro nei confronti dei lavoratori», commenta Mirco D’Ignazio, segretario della Fiom Cgil, «persone che da tre mesi sono senza stipendio. La situazione ha superato ampiamente il limite. Domani (oggi per chi legge, ndr) in Regione vogliamo risposte certe. L'azienda ci dica come vuole andare avanti con i fatti. E la politica sarebbe opportuno facesse sentire la sua voce a fianco dei lavoratori, non ci sono grosse iniziative di chi amministra per la soluzione della vertenza».
Oggi in Regione il previsto incontro tecnico per la cassa integrazione straordinaria diventerà un confronto sul futuro dell'azienda. E sotto alla sede dell’assessorato al lavoro a Pescara si terrà un presidio dei lavoratori. «Con la risposta alla prefettura abbiamo preso atto che per l'ennesima volta Di Murro ci ha detto cose non vere», fa notare Marco Boccanera, segretario della Fim Cisl, «stamattina (ieri per chi legge, ndr) il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti ha fatto visita al presidio per capire come intervenire, dice che si sta sentendo col governatore Marsilio. Ci auguriamo che qualcuno di competente, nell’incontro in Regione, si occupi della situazione. Noi daremo battaglia sia sulla Cigs, che rigettiamo al mittente, che sulle mensilità arretrate. Gira la voce che pagherà lunedì ma a questo punto pensiamo che non sia vero. Non ci sta dando alcuna prospettiva dal punto di vista imprenditoriale. Non è detto che noi non facciamo istanza di fallimento. In una settimana se ne sono andate 20 persone con un know how alto e capacità elevate. Si stanno perdendo anche le commesse. Invece di pensare ai contratti pirata, Di Murro pensi a come rilanciare l'Atr».
Fabrizio Cecchini, Rsu della Uilm Uil ribadisce: «Vogliamo certezze. L'imprenditore deve fare impresa, assumendosi, oltre all’onore, l’onere dell’erogazione degli stipendi. La situazione è che la notte fa freddo e le famiglie sono allo stremo. Saremo in presidio fino a quando riceveremo le spettanze. Le nostre professionalità stanno andando verso altre realtà aziendali: è a forte rischio la tenuta dell'impresa, si sta nei fatti smantellando l'Atr».
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