Gioca al Lotto con le cambiali Condannata a 6 mesi per truffa

Finisce in tribunale il caso di una giocatrice teramana denunciata dal titolare della ricevitoria In un anno ha speso diecimila euro per scommettere, ma usava effetti e assegni scoperti

GIULIANOVA. Ha smesso solo quando è stata denunciata. Per mesi ha giocato (lotto, superenalotto e tutto quello che le capitava) pagando il titolare della ricevitoria con assegni scoperti e cambiali. Diecimila euro di giocate in meno di un anno che le sono costate una condanna in primo grado a sei mesi per truffa inflitta dal giudice Belinda Pignotti.

In quest’Abruzzo secondo solo alla Campania nella classifica italiana dei “malati di gioco”, la storia di questa donna teramana racconta più di tante statistiche lo smarrimento della speranza di una vincita che arriva ad alterare, se non persino ad annullare, il senso della realtà. Lei è una 50enne il cui caso è finito in un’aula di tribunale. E’ una giocatrice, gli esperti la definirebbero una giocatrice d’azzardo compulsiva. Ha un impiego, una famiglia. Ma quando gioca dimentica di essere madre, figlia, moglie. All’inizio era solo una passione, quella per i numeri del lotto. Ma ben presto è diventata un’ossessione: l’importante è giocare. Così non solo lotto, ma anche superenalotto e qualche volta anche le slot. Le vincite a volte arrivano a volte no. Ma per la teramana questo diventa secondario: l’importante è giocare. Puntare. «Un impulso irrefrenabile» lo etichettano gli psicologi che oggi combattono contro quella che è riconosciuta una malattia a tutti gli effetti: la ludopatia. Anna per un anno paga le sue giocate con assegni post datati e persino con cambiali che rispolvera pur di saldare i debiti senza riuscirci. Il titolare della ricevitoria di Giulianova la trascina in tribunale con l’accusa di truffa e si costituisce parte civile ottenendo un risarcimento di 19mila euro.(d.p.)

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