l'inchiesta

Giulia, il ragazzo della Panda nega di averle dato droga

Alcune ore dopo il rapporto sessuale il giovane le inviò un saluto e il numero del suo telefonino. La procura affida ad un tecnico di Pescara il compito di esaminare i computer dei due indagati

TORTORETO.

Il giallo di Giulia Di Sabatino passa anche attraverso gli sms. Come quello che il giovane della Panda rossa ha inviato sul cellulare della ragazza alle 13 del 1° settembre, quindi quando la 19enne era ormai precipitata dal viadotto dell’A14 finendo dilaniata dai mezzi in transito sull’autostrada. C’è scritto: «Ciao, io sto andando a lavoro. Ti invio il mio numero telefonico, sentiamoci».

leggi anche: Tortoreto, i genitori di Giulia accusano in tv l’uomo della Panda Il giallo della morte sull'A14 a "Chi l'ha visto?": per la madre «il suo silenzio di mesi dice che c’entra con la morte». E fa l’ipotesi droga

Un messaggio trovato subito dagli investigatori, che hanno ritenuto di sentire il giovane come persona informata sui fatti a dicembre. Lo stesso, nel rispondere alle domande degli inquirenti, ha escluso l’ipotesi di aver ceduto sostanze stupefacenti alla ragazza o di averne fatto uso durante la serata trascorsa insieme e nel corso della quale i due hanno avuto un rapporto sessuale. Agli investigatori l’uomo (assistito dall’avvocato Ernesto Picciuto) ha raccontato di aver riaccompagnato la ragazza sul cavalcavia intorno alle 5 del mattino assecondando una sua richiesta. Intanto la procura continua a disporre accertamenti nel tentativo di ricostruire con estrema chiarezza i fatti e soprattutto gli ultimi momenti di vita della ragazza. Ieri mattina ha affidato al consulente tecnico Davide Ortolano (che a Pescara si è occupato del caso Gagliardi) l’incarico di visionare i computer dei due uomini indagati nel fascicolo che resta aperto per istigazione al suicidio: sia il 25enne conducente della Panda sia l’uomo di 41 anni che con il suo scooter quella sera diede un passaggio per un tratto di strada alla ragazza incontrata vicino al bowling e che qualche ora avrebbe lasciato sul profilo Facebook di Giulia la frase “Buonanotte fiorellino”. Tutti accertamenti irripetibili e per questo disposti nel contradditorio delle parti, così come quelli sui telefoni cellulari degli indagati. E nei giorni scorsi la procura ha disposto anche nuovi esami tossicologici sui resti della ragazza proprio nel tentativo di stabilire se quella sera stiano state usate sostanze stupefacenti. Ai primi, fatti in occasione dell’autopsia, se ne aggiungeranno altri più mirati: qualche giorno fa, infatti, la procura ha affidato un nuovo incarico al tossicologo Rino Froldi dell’università di Macerata.

I genitori della ragazza, che mercoledì sono tornati negli studi televisivi della trasmissione “Chi l’ha visto?”, non credono all’ipotesi del suicidio e mercoledì sera la mamma Meri ha lanciato l’accusa che la ragazza possa essere stata drogata. E riferendosi proprio al giovane della Panda rossa ha detto: «Il suo silenzio di mesi dice che c’entra con la morte di mia figlia Giulia». Quella Giulia che voleva andare a Londra e che la sera del 31 agosto, alla vigilia del suo 19° compleanno, uscì di casa lasciando in camera il suo telefono cellulare e i suoi sogni.(d.p.)

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