Giulianova, locali chiusi prestopersa la sfida della movida

27 Luglio 2011

Cresce la polemica sugli orari di chiusura dei locali che fanno musica dal vivo

GIULIANOVA. Le notti d'estate a Giulianova sono le più corte del litorale teramano: cresce la polemica sugli orari di chiusura dei locali che fanno musica dal vivo e che oggi approderà anche in consiglio comunale. Intanto il sindaco Francesco Mastromauro ha già concesso alcune proroghe ai locali che ne hanno fatto richiesta, per spegnere gli amplificatori all'1.30, anziché mezzanotte e mezza.

Rispetto agli altri sei comuni della costa, quello giuliese è la località che osserva gli orari più rigidi per quanto riguarda la musica notturna. A Pineto infatti il termine è fissato all'1.30 e a Silvi alle 2.30; l'una dalla domenica al giovedi e le 2 il venerdì ed il sabato sono gli orari di chiusura per la musica a Martinsicuro, Alba Adriatica e Tortoreto dove, per 4 volte durante la stagione estiva, è possibile terminare la serata alle 3.

A Giulianova, auspicando un prolungamento degli orari, erano scesi in campo insieme Giovani Democratici e Giovane Italia, ottenendo la concessione di richieste di deroghe da parte di Mastromauro che, a tal proposito, ha esaminato le rispettive domande ed accordato il permesso di prolungare la musica dal vivo agli stabilimenti L'Arcobaleno (sabato) e Negril (mercoledì), situati sul lungomare sud.

Ma la Giovane Italia torna all'attacco e critica Mastromauro per i permessi concessi "di volta in volta": «Tali permessi infatti, si fonderebbero su una discrezionalità eccessivamente ampia, con il pericolo concreto di disparità di trattamento tra un locale e l'altro», sostengono i giovani del PdL. «Insistiamo pertanto nella nostra richiesta iniziale di modifica dell'ordinanza con prolungamento indiscriminato dell'orario per l'intrattenimento musicale fino all'una e mezza per la stagione estiva». Della vicenda questa pomeriggio si dibatterà in consiglio comunale, dove Progresso Giuliese presenterà una mozione per la modifica dell'ordinanza 157/2009, proponendo di prorogare di un'ora il limite per fare musica in tutti i locali cittadini.

«Tale ordinanza, non rispondendo alla necessità di regolamentare la musica dal vivo, ha riflessi negativi sia dal punto di vista sociale, economico e lavorativo, soprattutto per gli operatori del settore e dei più giovani in cerca di impieghi stagionali», afferma il segretario Laura Ciafardoni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA