Gli studenti lasciati a piedi dal Comune

Nel primo giorno dei tagli le proteste davanti alla D'Alessandro e degli universitari

TERAMO. Disagi, malumori e disinformazione. Ecco i risultati del primo giorno di riduzioni delle corse dei bus urbani. Se per tanti il nuovo piano dei trasporti rivisto alla luce dei tagli della Regione è ancora un'incognita, per qualcun altro è già un'amara realtà con cui fare i conti. A fare le spese delle riduzioni scattate ieri in tutta la città sono stati soprattutto gli studenti. Come quelli della scuola media D'Alessandro che si sono ritrovati con una fermata soppressa (quella della linea 5) proprio davanti all'ingresso dell'istituto, finora una comodità che permetteva ai ragazzi di arrivare a scuola in bus senza dover attraversare la strada.

«Non so come farà adesso mio nipote», racconta il nonno di uno dei ragazzi, «prima scendeva proprio vicino casa, ora dovrà fare un bel pezzo a piedi, speriamo che rimettano le corse». Ma disagi del genere per le scolaresche sono stati segnalati da diversi genitori anche per altre zone della città toccate dai tagli.

Sempre sul fronte degli studenti, ma stavolta di quelli universitari, già alla vigilia dei tagli si erano scatenate le reazioni dei gruppi studenteschi dell'ateneo preoccupati per i tagli alla linea 6 che serve Colleparco e che non effettuerà più servizio dalle 15 alle 17.

Ieri in una nota l'Udu Teramo ha espresso il proprio parere negativo sulle modalità di riorganizzazione del servizio, una questione che il gruppo ha già posto all'attenzione della Staur, del consiglio comunale e dell'assessore al traffico, Giorgio Di Giovangiacomo.

«Chiediamo che tale linea venga ripristinata», hanno spiegato, «e che le rappresentanze studentesche vengano ascoltate nei processi di concertazione, in quanto consapevoli delle reali esigenze degli studenti». Il tutto mentre continua nei corridoi dell'ateneo la raccolta firme messa in campo dai ragazzi del gruppo "Il Latitante" per chiedere la riattivazione delle corse soppresse.

Oltre che gli studenti, i disagi nella prima giornata di tagli hanno riguardato un po' tutti i residenti nelle zone più penalizzate dalla riorganizzazione, ovvero Piano Solare, Campo della Fiera, la Gammarana e via Arno.

Proprio qui - in particolare nella zona di via Franchi dove sorge la nuova sede dell'Inail - si sta sviluppando negli ultimi tempi un nuovo quartiere residenziale che però col taglio della vicina linea 5 ha già perso il servizio di trasporto pubblico.

«Abbiamo appena finito di protestare per ottenere l'illuminazione pubblica», spiega la titolare dell'unico bar della zonam «e adesso, dopo aver ottenuto i pali della luce, ci tolgono l'autobus».

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