«Il Comune sblocchi l’ex fornace Catarra»

Roseto, invito dell’assessore Fornaciari ai colleghi perché si favorisca il recupero dell’area dismessa
ROSETO. «Credo che il Comune abbia il dovere di scendere in campo e fare in modo che le trattative tra le parti riprendano superando questa situazione di impasse». Di questo è convinto l’assessore ai lavori pubblici e ambiente Fabrizio Fornaciari riferendosi all’area di risulta della ex fornace Catarra, zona di Roseto che fino a qualche anno fa era considerata periferia, ma ormai da anni è incastonata in un nuovissimo quartiere residenziale.
Qualche anno fa un’impresa marchigiana, la Adriatica Spa di Grottamare, aveva presentato un progetto al Comune con l’obiettivo di realizzare nuove costruzioni al posto dei fatiscenti capannoni. La ditta ha acquistato nel 2004 l’area in questione, sulla quale vanta un diritto edificatorio di 44mila metri quadrati. Tre anni dopo - sulla base di indirizzi dettati dalla giunta municipale rosetana e dalla Provincia - l’azienda marchigiana ha presentato un “accordo di programma per l’attuazione del piano integrato di intervento”, che comprendeva anche il progetto per la realizzazione in quella stessa zona del nuovo polo liceale. In una seconda fase si era parlato anche di realizzarvi un edificio che potesse contenere gli ambulatori del vicino distretto sanitario di base, attualmente ospitato in una struttura del Comune di Roseto. Di recente una cordata di imprenditori locali si è dichiarata disponibile a investire per il recupero dell’area di risulta della ex fornace Catarra, creando una collaborazione finanziaria con la proprietà, ma per dare il via all’operazione è necessario che sia d’accordo l’impresa di costruzioni marchigiana. Tra le parti ci sono stati alcuni contatti che però si sono arenati .
«L’area di risulta della ex fornace Catarra può rappresentare un’opportunità per lo sviluppo di Roseto centro», sostieneFornaciari “per questo siamo pronti a fare i passi necessari affinché le parti tornino a sedersi attorno a un tavolo in modo che si possa studiare insieme un progetto per la riqualificazione ambientale dell’intera zona, creando contemporaneamente un’occasione di sviluppo sostenibile che possa portare con sé anche opportunità di occupazione stabile». Attualmente la fotografia di quella parte di Roseto mette in evidenza un’area degradata, in prossimità della collina e su cui c’è una serie di edifici fatiscenti, circondata da palazzine realizzate da poco, per di più a ridosso di un poliambulatorio privato e, poco distante il distretto sanitario di base e il liceo Saffo. Ma la presenza del vecchio rudere ormai dismesso da anni dà vita a una situazione che stride con il resto del quartiere, peraltro con un colpo d’occhio pessimo, senza considerare che la fatiscente struttura è piena di pericoli.
Federico Centola
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