<strong>Alba Adriatica. </strong>Decisione sul ricorso presentato dalla procura contro la liberazione del giovane rom

Il giorno della verità per Spinelli

Omicidio Fadani, oggi la Cassazione si pronuncia sulla scarcerazione

ALBA ADRIATICA. L'ultima parola sulla scarcerazione di Sante Spinelli, il 26enne rom coinvolto nell'omicidio di Emanuele Fadani, spetta alla Cassazione. Gli ermellini si pronunceranno oggi sul ricorso presentato dalla procura della Repubblica di Teramo contro il provvedimento con cui il tribunale del Riesame dell'Aquila aveva confermato la scarcerazione dello zingaro.

E' stato quindi rigettato il ricorso presentato dal procuratore capo Gabriele Ferretti e dal sostituto Roberta D'Avolio, che avevano impugnato il provvedimento di scarcerazione del gip Marina Tommolini «per mancanza di gravi indizi». Il Riesame pur ravvisando la gravità degli indizi di colpevolezza, sosteneva però che al momento non vi fossero le esigenze cautelari detentive.  

Piergiuseppe Sgura
, il legale di fiducia di Spinelli (il quale insieme ad Elvis e Danilo Levakovic, a novembre fu arrestato con l'accusa di aver ucciso a pugni l'imprenditore 38enne di Alba Adriatica) attende la decisione e le motivazioni dell'ordinanza della Cassazione sul ricorso della procura. «Il perito della procura scagiona il mio assistito», spiega l'avvocato, «in quanto un solo colpo, quello mortale, sarebbe stato inferto a Fadani non da Spinelli. Il filmato lo prova e lo stesso Elvis Levakovic aveva ammesso di essere stato lui a colpire mortalmente Fadani».  «La gravità indiziaria su Spinelli», continua Sgura, «è venuta meno dopo che è stata cristallizzata la posizione dei Levakovic». 

Sgura non aggiunge altro ed aspetta l'esito da Roma. Si dubita, comunque, anche qualora la procura dovesse ottenere la revoca della libertà per Sante Spinelli, che il rom giuliese resti ancora a lungo in carcere. Questo sia perché i Levakovic, per decorrenza dei termini di custodia cautelare, sono ora uomini liberi in attesa del processo (hanno lasciato Castrogno la scorsa estate), sia per la posizione marginale assunta nella vicenda da Spinelli.  La posizione penale dei cugini Levakovic si è infatti alleggerita dopo che da omicidio volontario il reato è stato derubricato in omicidio preterintenzionale.

Per il tribunale, cioè, gli indagati non volevano uccidere il commerciante 38enne.  La scarcerazione dei tre rom a distanza di poco tempo l'una dalle altre aveva suscitato sdegno ad Alba Adriatica. Soprattutto aveva disarmato la madre del commerciante albense Anita Fadani, l'associazione "Per non dimenticare", fondata dalla famiglia Fadani e dagli amici di Emanuele allo scopo di sensibilizzare alla legalità, ma anche l'opinione pubblica in generale. 

Nelle ore immediatamente successive alle tre scarcerazioni si sono temuti nuovamente disordini sotto le abitazioni dei rom ad Alba Adriatica. Le forze dell'ordine sono rimaste in allerta per evitare l'assalto alle case degli zingari come già era accaduto all'indomani dell'orrendo assassinio.

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