Il presidente D’Angelo: «Per il Delfico ho fatto tutto il possibile»

15 Novembre 2025

Dopo il no del giudice al dissequestro il presidente della Provincia non intende insistere: «Ora pensiamo ai lavori» 

TERAMO. La partita sul sequestro del convitto liceo Delfico si chiude qui. La Provincia, proprietaria della scuola, non intende promuovere nuove azioni giudiziarie per reiterare la richiesta di dissequestro. Dopo il ricorso in Cassazione e l’istanza alla Procura di Teramo, il primo bocciato nel dicembre 2024 e la seconda cassata tre giorni fa, l’ente di via Milli non presenterà un nuovo appello. Almeno questa è la linea decisa dal presidente Camillo D’Angelo che si dice tranquillo sul fronte dell’impegno profuso per dimostrare la sicurezza dell’edificio in sede giudiziaria, e pronto a portare avanti in modo celere l’iter per i lavori di ricostruzione post-sisma.

«Non ho sequestrato io il Delfico. Ho fatto tutto ciò che era possibile fare per capire le reali condizioni della scuola. Abbiamo coinvolto i migliori professionisti e alla luce delle relazioni restiamo convinti che l’edificio è sicuro. Abbiamo percorso le vie giudiziarie possibili. L’ultimo rigetto ci spinge a fermarci qui», commenta D’Angelo. E a chi lo critica, a partire da alcuni commercianti e residenti di piazza Dante giunti a chiederne le dimissioni, replica: «Non capisco davvero cosa ci si aspettasse da me, dalla Provincia. Ciò che poteva essere fatto lo abbiamo fatto. Ora dobbiamo guardare avanti: la magistratura farà il suo corso ma è chiaro che il Delfico non riaprirà in tempi brevi. Non perdiamo però di vista l’obiettivo: fare i lavori. Su questo aspetto acceleriamo: ci è stato consegnato il progetto e a stretto giro lo validiamo. Poi si seguirà l’iter previsto dalle norme», chiarisce il presidente. L’iter vedrà, dopo la validazione del progetto definitivo da parte della Provincia, la riunione della Conferenza dei servizi e il decreto dell’Usr. Con un po’ di ottimismo, tenuto conto che la gara per i lavori finanziati dalla struttura commissariale guidata da Guido Castelli con 18 milioni di euro è stata già espletata, i lavori potrebbero partire in estate. Ma su questo D’Angelo non si sbilancia, preferisce non dare date anche perché «non dipende solo dalla Provincia: siamo dinanzi a un percorso complesso che chiama in causa tanti soggetti».

Infine il presidente, nel dirsi rammaricato per la bocciatura dell’istanza di dissequestro, non nasconde un certo orgoglio per «essere riusciti a gestire una situazione molto critica, trovando soluzioni concrete per la comunità del Delfico in tempi davvero stretti: la realizzazione del campus alla Cona è stata un’alternativa valida che a questo punto, alla luce degli ultimi risvolti, appare un’alternativa semi definitiva», conclude D’Angelo.

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