Il sindaco: in città i turisti ci sono lo stesso

Chiodi replica alle accuse di Melarangelo e dà la colpa alla giunta di centrosinistra

TERAMO. «La presenza di turisti in città è decuplicata rispetto al passato». Il sindaco Gianni Chiodi replica così al consigliere dei Ds Alberto Melarangelo. I flussi turistici, secondo il primo cittadino, non risentono dell’inaccessibilità di monumenti e siti archeologici denunciata dal consigliere di opposizione. «I visitatori trovano tante manifestazioni», fa notare, «e belle piazze in cui passeggiare». Chiodi entra anche nel merito dei rilievi mossi da Malarangelo. E contrattacca, prendendosela con l’eredità scomoda ricevuta dal centrosinistra per la cura del patrimonio monumentale. Il sindaco difende anche la scelta togliere l’esposizione permanente della pinacoteca per far spazio a mostre temporanee. «La pinacoteca è fruibile», afferma il primo cittadino, «ospita una mostra di Enrico Benagalia promossa dalla presidenza del consiglio regionale: è strano che il consigliere dei Ds non l’apprezzi».

L’esposizione è stata aperta ad fine aprile e chiuederà a metà ottobre, dopo quasi sei mesi. Le opere di Benaglia lasceranno il posto alle antiche ceramiche di Castelli in arrivo dall’Ermitage. «Conclusa questa mostra», annuncia Chiodi, «sarà riallestita l’esposizione permanente». Sulla mancata apertura degli scavi di piazza Sant’Anna il sindaco richiama le responsabilità della precedente amministrazione. «A Melarangelo dico buongiorno», ironizza, «la questione esiste da anni, anche se lui non ne ha mai parlato prima, e stiamo cercando di risolverla. Potrei fare un atto d’imperio per aprire al pubblico gli scavi, ma vogliamo mantenere buoni rapporti con la soprintendenza. Ci sono problemi che Melarangelo dovrebbe conoscere». Chiodi non vuol essere chiamato in causa per la scarsa visitabilità dell’antica cattedrale di Sant’Anna. «E’ di competenza della curia», osserva, «ma su richiesta si può visitare».

Anche sui prolungati lavori di restauro della cattedrale il sindaco ritiene strumentali i rilievi di Melarangelo. «Non si possono imputare a me», osserva, «e comunque non si può nemmeno dire che gli scavi vanno approfonditi e poi lamentarsi della chiusura. La cattedrale riaprirà l’8 settembre è sarà ancora più bella». E’ un problema ereditato dall’amministrazione di centrosinistra anche quello del mosaico del leone. «Abbiamo trovato dei fondi e stiamo lavorando per recuperarlo», spiega Chiodi, «i proprietari volevano toglierlo, noi gli abbiamo ridato una speranza». Il sindaco sottolinea che sta cercando una soluzione, d’intesa con la soprintendenza, anche per la necropoli della Cona, altro sito inaccessibile da anni. «Melarangelo si fa paladino di situazioni che sto cercando di risolvere operando in silenzio», conclude il sindaco, «i suoi compagni chi hanno lasciato il patrimonio monumentale e archeologico in condizioni deprecabili».