Il sindaco: «Non sarà spostato fuori città» 

D’Alberto: «Sì ai fondi Pnrr, come sede provvisoria valutiamo i capannoni alle spalle dell’edificio»

TERAMO. Nessuna delocalizzazione del tribunale dalla città, ma sì all'uso dei fondi del Pnrr per riqualificare il palazzo di giustizia: è la posizione del sindaco Gianguido D'Alberto che raccoglie l'allarme lanciato dal presidente della Camera penale, l'avvocato Gennaro Lettieri, relativamente ai lavori che a stretto giro dovrebbero prendere il via nell'edificio a tre cupole. L'intervento potrebbe comportare il trasloco di uffici ed attività in altri luoghi per un periodo medio-lungo ed è proprio questo aspetto che l'avvocato contesta, ritenendolo dannoso e non necessario. Per Lettieri la ristrutturazione potrebbe essere organizzata senza svuotare il palazzo. Da qui l'appello alle istituzioni.
Il Comune, che ha partecipato agli incontri fra il ministero (soggetto attuatore del progetto tramite il Provveditorato alle Opere Pubbliche) e i vertici del tribunale di Teramo, risponde “presente” e si dice innanzitutto fermo nella volontà di non spostare dalla città il tribunale. «Stiamo lavorando per capire come procedere in caso di assoluta necessità di liberare il palazzo in occasione della ristrutturazione, ma senza delocalizzare fuori città», spiega il sindaco. Alcune soluzioni avanzate vedrebbero sedi provvisorie a Giulianova, Mosciano o San Nicolò. Per D'Alberto sono «ipotesi escluse. Stiamo valutando invece l'area alle spalle del tribunale, dove ci sono dei capannoni di proprietà del Comune. Ma prima, cosa che abbiamo chiesto al Provveditorato, dobbiamo conoscere bene il progetto relativo alla ristrutturazione per capire se ci sono margini di convivenza fra quei lavori e l'attività giudiziaria. Parrebbe di no, ma va condiviso il progetto per avere un quadro chiaro. Come Comune diamo la massima disponibilità a collaborare».
Sui capannoni stanno partendo accertamenti tecnici ed economici per capire se possono essere ristrutturati o vanno abbattuti e sostituiti con prefabbricati. In ogni caso, dice il sindaco, «qualsiasi intervento va pensato guardando al futuro, in ottica di riqualificazione di un'area che resterà alla città anche dopo questa eventuale necessità legata al tribunale».
Veronica Marcattili