Inchiesta rifiuti, due consulenti per studiare gli atti sequestrati nei quattro Comuni teramani

28 Ottobre 2014

La procura affida l’incarico dopo le perquisizioni nei municipi e nelle abitazioni dei 12 indagati. Sotto accusa gli appalti alla ditta Diodoro nei Comuni di Bellante, Giulianova, Roseto e Silvi

TERAMO. E’ un’ inchiesta che prende forma dall’esame di decine di documenti contabili, ma anche di memorie di computer e pen drive, quella sugli appalti per la gestione dei rifiuti a Mosciano, Giulianova, Roseto e Silvi.

I pm Luca Sciarretta e Andrea De Feis, titolari del fascicolo, hanno affidato ben due consulenze tecniche per visionare tutto il materiale sequestrato giovedì al termine delle perquisizioni nei quattro municipi ma anche nelle abitazioni private dei 12 indagati (tra dirigenti dei Comuni, imprenditori, amministratori ed ex): l’obiettivo è quello di fare luce su presunte violazioni della concorrenza nel regime degli appalti, degli affidamenti diretti e dei rinnovi dei contratti nel settore rifiuti, sulle procedure seguite per affidare appalti milionari alla ditta Diodoro Ecologia.

Sciarretta e De Feis, per ora, contestano la turbata libertà degli incanti e, a dirigenti e amministratori, anche l’abuso d’ufficio.

Un’inchiesta che si staglia sullo sfondo di una battaglia a colpi di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato che le imprese del settore combattono ormai da anni per aggiudicarsi gli appalti del business rifiuti. Gli indagati sono: Ercole Diodoro, legale rappresentante della Diodoro e i tre collaboratori Alessandro Di Marzio, Agostino Di Febo, Gianluca Ferreo; l’ex sindaco di Mosciano Orazio Di Marcello, il sindaco di Roseto Enio Pavone, il dirigente del settore urbanistica del Comune di Roseto Lorenzo Patacchini, il dirigente del settore urbanistica del Comune di Giulianova Maria Angela Mastropietro, il marito l’imprenditore Stefano Di Filippo, l’ex vice sindaco di Silvi Enrico Marini, i due funzionari del Comune di Silvi Carlo Durante e Nazareno Ferrante. Scrivono i magistrati nella premessa del decreto di perquisizione: «Emergono gravi indizi in ordine a gravi delitti che sarebbero stati commessi in occasione di procedimenti amministrativi gestiti e definiti in seno alle amministrazioni comunali di Silvi, Roseto, Giulianova e Mosciano, e aventi ad oggetto gare di appalto indette dai predetti enti locali per l’affidamento dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani prodotti in quei territori. In particolare sembrerebbero emergere plurime condotte fraudolente poste in essere da organi di vertice e da dirigenti amministrativi dei suddetti enti locali al fine di favorire l’impresa Diodoro Ecologia srl nell’aggiudicazione delle relative gare d’appalto». E ancora si legge nel decreto di perquisizione: «Le ipotesi investigative ascrivono un ruolo determinante, nella commissione dei fatti illeciti oggetto di indagine, alla Diodoro ecologia, e per essa ovviamente al suo legale rappresentante Ercole Diodoro, che del resto ha visto accrescere di molto negli ultimi anni il proprio volume di affari proprio a seguito di recenti aggiudicazioni ad importanti appalti indetti da numerosi Comuni anche non abruzzesi».(d.p.)

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