l'inchiesta

Incidente aereo a Tortoreto, attesa per l'autopsia

Si ipotizza il guasto, il malore o l'errore umano. Oggi a Corropoli l'esame tecnico sui due velivoli e a Teramo quello autoptico su Marco Ricci

TERAMO. L'inchiesta sulle cause del crash che domenica pomeriggio è costato la vita a Marco Ricci, morto in uno scontro aereo durante l'esibizione della pattuglia acrobatica che precedeva lo spettacolo delle Frecce Tricolori, oggi entra nel vivo. Dopo l'affidamento, alle 14.30, dell'incarico all'anatomopatologo Antonio Tombolini e all'ingegnere aeronautico Tarcisio Carollo di Vicenza, si svolgeranno infatti sia l'autopsia sul cadavere del pilota sia i primi rilievi sui mezzi coinvolti nell'incidente. Autopsia i cui primi risultati, attesi già per questa sera, dovranno chiarire le cause della morte di Ricci e valutare anche l'eventuale insorgenza di un malore nel corso delle operazioni di volo. Tutto con l'obiettivo di chiarire cosa sia successo domenica nel cielo di Tortoreto. L'autopsia si terrà all'ospedale di Teramo, l'indagine tecnica a Corropoli, dove sono custoditi i due velivoli.

leggi anche: Scontro tra aerei acrobatici a Tortoreto, un morto L'incidente durante l'esibizione che precede quella delle Frecce Tricolori: Marco Ricci è rimasto inabissato nel velivolo capovolto ed è stato recuperato tre ore dopo dai sommozzatori. L'altro pilota si è salvato dopo un ammaraggio a pochi metri dalla riva: è indagato per disastro aviatorio e omicidio colposo. Mercoledì l'autopsia su Ricci disposta dalla Procura, recuperato il suo aereo. I sindaci di Alba e Tortoreto depongono una corona in mare

Nei video girato da alcuni testimoni si vede chiaramente che uno dei due aerei, quello pilotato da Ricci, si sposta lentamente dalla traiettoria prestabilita ed entra in collisione con l’altro velivolo: l’aereo della vittima precipita in mare, inabissandosi a poche centinaia di metri dalla riva; Franceschetti, invece, riesce ancora a pilotare il suo aereo ed effettua una disperata manovra di ammaraggio a pochi metri dalla battigia: il suo monoelica si abbassa sull’acqua, alta in quel punto poche decine di centimetri, probabilmente si pianta con le ruote anteriori nella sabbia e si catapulta in avanti rovesciandosi. Una scena agghiacciante per le tante persone che erano sulla spiaggia ad assistere alle acrobazie – e che avevano appena visto l’altro velivolo precipitare in mare – ma il pilota si salva riportando solo qualche escoriazione e un trauma addominale.

Franceschini ha lasciato l'altro ieri l’ospedale di Teramo, dove era stato portato per accertamenti, ed è tornato a casa. Sarà interrogato in un secondo momento, ma l’inchiesta si baserà soprattutto sulle immagini e sui rilievi tecnici sugli aerei che la procura affiderà a un perito; un’altra perizia, coordinata con quella della magistratura, sarà effettuata dall’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo.