L'Abruzzo riparte sulle ali dell'entusiasmo

Il Pescara riabbraccia la cadetteria, Chieti e L'Aquila tornano tra i professionisti. Giulianova e Celano insistono con i giovani, mentre la Virtus Lanciano spera in qualcosa di più della salvezza

PESCARA. Ambizioni e passione. La stagione calcistica abruzzese riparte all'insegna dell'entusiasmo nelle sei piazze professionistiche che hanno resistito alla crisi economica. A Pescara l'onda lunga della promozione è palpabile e il ritorno in serie B, dopo tre stagioni di Prima divisione, ha riacceso una piazza dalle nobili tradizioni. La squadra è tutta da verificare sul campo, ma l'entusiasmo è quello dei bei tempi. Nessun rinforzo di grido, ma tanti giovani per Eusebio Di Francesco.

Tutti da testare in un campionato, quello cadetto, che si annuncia più che mai equilibrato. L'asse portante è lo stesso della passata stagione. La società e il tecnico si aspettano molto da quei giocatori, tanto per fare un nome Marco Sansovini, che nella passata stagione hanno stentato e che in serie B potrebbero rinverdire i vecchi fasti.

Scendendo in Prima divisione, la Virtus Lanciano è l'unica abruzzese rimasta. La più longeva dal momento che è alla decima stagione di fila nella categoria. Ha cambiato poco, quello che serviva. Ovvero l'allenatore. Il ritorno di Andrea Camplone in panchina ha risvegliato l'interesse della piazza narcotizzato dalla gestione di Dino Pagliari (e avallata dalla società). La speranza è che Camplone riesca a tirare il massimo da ognuno dei giocatori, ciò che non è riuscito al predecessore (oggi pagato per restare a casa). E' una squadra da medio-alta classifica la Virtus Lanciano, soprattutto se gli innesti si riveleranno azzeccati. Da play off se riuscirà a mantenere fede alle attese.

In Seconda divisione le quattro abruzzesi sono state inserite nel girone B. Due capoluoghi di provincia, Chieti e L'Aquila, arrivano dalla serie D; una piazza storica della regione, Giulianova, scende dalla Prima divisione, mentre il Celano è alla quinta stagione di fila tra i professionisti, un record per i marsicani. Il Giulianova ha ancora il muso lungo per la retrocessione, anzi è livida di rabbia per un ripescaggio a portata di mano, ma che la società non è riuscita ad assicurare. Chieti e L'Aquila, invece, viaggiano sulle ali dell'entusiasmo: i neroverdi sono reduci da tre promozioni nel giro di quattro stagioni, mentre i rossoblù hanno stretto i denti resistendo agli stenti del post terremoto e, pur senza vincere il campionato, nel giro di due anni sono passati dall'Eccellenza alla Lega Pro.

Mancano all'appello la Valle del Giovenco e la Pro Vasto, rispetto alla passata stagione. Sono due delle 20 società di Lega Pro spazzate via per problemi economici. Storie e vicissitudini differenti: la Valle del Giovenco è stata una creatura di Vincenzo Angeloni e ha seguito la sua parabola; la Pro Vasto, invece, è una piazza storica costretta a ripartire per l'ennesima volta dai dilettanti dopo un'estate di silenzi e bugie.

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