L'amico di Samira: «Le avevo detto: torna, noi ti aiutiamo»

Martinsicuro, il racconto di un amico della giovane madre arrestata in Inghilterra per il duplice omicidio dei figli. Il dolore del fratello Massimiliano
MARTINSICURO. Lutto. La tragedia che si è consumata a migliaia di chilometri di distanza ha toccato molto da vicino Martinsicuro e i suoi abitanti. Samira Lupidi, la 24enne rinchiusa nelle carceri di Bradford, in Inghilterra, è accusata di aver ucciso entrambe le sue figliolette, Evelyn di 3 anni e Jasmine di uno. Lei stessa si è consegnata alla polizia, martedì mattina. La giovane di Martinsicuro, da tre anni in Inghilterra, era in una casa famiglia ad alta protezione, insieme alle bambine.
Da quello che si è appreso era nella struttura protetta a causa di un difficile menage familiare, fatto di violenti litigi. Un rapporto conflittuale che la 24enne aveva già in passato pensato di troncare, ma aveva sempre fatto un passo indietro, per timore di perdere le sue due adorate bambine. La decisione di lasciare il compagno, Carl Weaver di 31 anni, deve essere stata molto sofferta. Indirettamente questo aspetto viene confermato da un amico di Martinsicuro: «Ho parlato con Samira nei primi giorni di novembre tramite i social. Mi aveva detto della situazione di forte disagio che stava vivendo. Le ho chiesto perché non tornasse in Italia e la sua risposta è stata che in questo momento non poteva, non aveva soldi e non c’erano le condizioni di un possibile ritorno. Ho insistito dicendo che i veri amici si vedono nel momento di bisogno e che l’avremmo aiutata, ma lei ha declinato l’invito dicendomi che ne se ne riparlava in seguito e che per ora non si poteva fare nulla. Alla notizia di quanto avvenuto mi si è stretto il cuore. Non potevo mai immaginare tanto, anche perché è evidente, anche sul suo profilo Facebook che le figlie sono la cosa più importante della sua vita».
Samira ha due fratelli, Massimiliano e Alessandro, che attualmente vivono in Italia, a Colonnella, mentre il padre Dario vive a San Benedetto. La madre Maria dal Brasile era venuta in Italia, dove aveva conosciuto Dario che si occupava di sicurezza nei locali. La donna era già sposata in Brasile dove viveva il primogenito, morto alcuni anni fa in una sparatoria. In Italia Maria e Dario avevano messo su famiglia ed erano nati Massimiliano, Alessandro e Samira. Vivevano in via Lazio nel pieno centro di Martinsicuro per poi trasferirsi in via Castellano, zona Tronto. Samira era nata all’ospedale di Sant’Omero e aveva frequentato le scuole a Martinsicuro, così come i fratelli. Alessandro e Massimiliano, addolorati, non vogliono commentare l’accaduto. Massimiliano esprime il suo stato d’animo sulla sua pagina Facebook. «Non riesco a definire come mi sento», scrive in un post, «non so con precisione lo stato d animo che ho... non sono mai stato fedele o religioso e in questo momento ho avuto la conferma che se ci fosse un Dio come credono molti di voi... è una bugia... Non so perchè proprio a me, alla mia famiglia, mi sembra quasi di avere una calamita per le disgrazie o che qualcuno ci manda i colpi. Non so ma è assurdo... preferisco mentire a me stesso, convincendomi che abbiano capito male, che forse è stato un errore... ma purtroppo è così... e per quanto brutta o bella sia, una verità bisogna accettarla. Ringrazio i miei amici e la mia famiglia, quel poco che ne è rimasta, che mi sono vicini in questo brutto momento e spero di tornare a sorridere presto perchè a volte fisso il vuoto e mi sembra di essere morto dentro».
Sandro Di Stanislao
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