L’esercito del candidato Pd tra applausi e filmati
Manola Di Pasquale sfida il sindaco uscente: «Questa città è allo sfascio Hanno distrutto il Rinascimento di Sperandio, noi possiamo farla cambiare»
TERAMO. E’ in un teatro Comunale stracolmo che il candidato sindaco del Pd presenta i nomi e i volti dei 64 donne e uomini delle due liste che la sostengono nella corsa del 25 maggio. Manola Di Pasquale calca il palco parlando di quelli che definisce «i tanti problemi della città». Lo fa dopo che in sala è stato proiettato un video su quello che non è stato fatto perchè «le immagini dicono più delle parole». «Un filmato», spiega la di Pasquale, «in cui avete visto le brutture che ci lascia in eredità questa amministrazione. Parliamo di strade piene di buche, edifici comunali come il mercato coperto e l’ex manicomio che vanno in malora eche sono il segno dell’indifferenza e dell’incapacità dell’amministrazione uscente». E allora, dice il candidato sindaco del Pd, ecco «i tanti problemi irrisolti del disagio sociale, di una città di anziani e disabili senza un sussidio, delle liste di attesa ospedaliere, del caro rifiuti». In prima fila il sottosegretario all’economia Giovanni Legnini e il candidato alla presidenza della Regione Luciano D’Alfonso. «Nella storia di Teramo», prosegue Manola Di Pasquale, «non è mai accaduto, e mai più accadrà, che alla Regione la nostra città abbia dato, della “stessa famiglia”, il presidente e quattro assessori con cariche importanti. Erano tutti teramani e per noi non hanno fatto niente. Noi abbiamo le idee e siamo in grado di metterle in atto e io voglio essere un amministratore che lavorerà per cittadini». La Di Pasquale sottolinea il lavoro fatto dall’ex sindaco Angelo Sperandio. «Hanno distrutto il Rinascimento di Sperandio», aggiunge, «delle cui iniziative e pogrammazione amministrativa il centrodestra si è appropriato portando la città allo sfascio».
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