la storia

L’ex ragazza Coccodè ora suona la batteria

Patrizia Focardi ora vive a Pineto dove fa la naturopata. La carrellata dei ricordi raccontata alla giornalista del Centro: «Un periodo bellissimo, poi ho scelto di diventare madre e di essere presente in famiglia»

PINETO. Basta poco o serve tantissimo per spostare i confini del banale e sbaragliare i preconcetti della nostra testa? Della ex ragazza Coccodè di “Indietro tutta” , Patrizia Elisabetta Focardi conserva ricordi e decine di ritagli di giornali: dalla vignetta di Giorgio Forattini all’articolo di Oreste del Buono, dai titoli del Corriere della sera e a quelli di Repubblica. Uno su tutti: «Patrizia, molta testa e poco Coccodè». Da agosto ha lasciato Roma per vivere a Pineto dove fa la naturopata, volontariato per gli animali e impara a suonare la batteria.L’ex ragazza Coccodè di Renzo Arbore, che alla fine degli anni ottanta diventò consigliere comunale dell’allora Pri a Pineto tra consensi e polemiche portando alla ribalta delle cronache nazionali la sonnacchiosa vita di provincia, oggi è mamma di un ragazzo di 25 anni che vuole fare l’attore, sogna di aprire un centro di recupero per cani abbandonati e solo su una cosa mantiene uno stretto riserbo: la sua età. «Diciamo che da quando avevo vent’anni e lavoravo con Arbore di tempo nè passato tanto» taglia corto.

Cominciamo da Arbore. Il ruolo della ragazza Coccodè le ha aperto le porte del mondo dello spettacolo, ma anche attirato le critiche di molte associazioni femministe che non sono state tenere con voi.

«Sicuramente non furono tenere, ma credo che non capirono l’essenza di quel ruolo che era soprattutto una parodia. Non hanno saputo cogliere l’ironia che c’era. Io rimango dell’idea, invece, che sia stata una grande lezione di ironia e certamente noi non eravamo una massa di cretine messe lì solo a sgambettare. Per me è stato un grosso trampolino di lancio e negli anni ho dimostrato che oltre alla ragazza Coccodè c’è molto altro. Dopo Arbore ci sono state altre trasmissioni con l’indimenticato Alberto Castagna, poi è arrivata “Paroliamo” su Rai 2, “Ciao Darwin” con Laurenti, le serate al Maurizio Costanzo. Ho lavorato sempre senza scendere a compromessi. Ricordo con molto affetto la trasmissione sportiva “Brasileiro” negli studi televisivi di Telemare con il calciatore Leo Junior negli anni di un grande Pescara calcio».

Pineto, da ragazza Coccodè a batterista
La storia di Patrizia Elisabetta Focardi, dagli show televisivi di Renzo Arbore alla passione per la batteria. L'ex consigliera comunale di Pineto ha lasciato Roma e ora vive Abruzzo. Intervistata dal Centro, racconta il suo passato con l'orgoglio di chi non è mai stata una... gallina. (video di Luciano Adriani)http://bit.ly/1WUUxGM

Poi è arrivata la politica con il Partito repubblicano a Pineto, ma anche con la chiamata di Berlusconi. Che cosa successe?

«I mei sono sempre stati repubblicani e in casa mia ho sempre sentito parlare del Pri. Io non sono abruzzese, mia madre è slovena e mio padre napoletano, ma a Pineto sono sempre venuta per le vacanze perchè i miei avevano una casa. Ogni anno venivamo in Abruzzo e qui la mia famiglia aveva tanti amici tra cui l’indimenticato Lino Felicioni. Fu lui a chiedermi di candidarmi a consigliere comunale. E’ stata una sfida che ho affrontato con impegno da subito anche se poi con il passare del tempo molte cose non sono andate come avrei voluto e proprio per questo sono diventata consigliere indipendente. E per cinque anni sono rimasta consigliere. Conservo ancora con molto affetto una dedica di Giovanni Spadolini che ho incontrato molto spesso. Una sera eravamo ad una manifestazione di partito in Toscana e io ero con mio marito. Lui mi regalò un libro con questa dedica: «A Patrizia con affetto e stima». Ecco, credo che essermi guadagnata la stima di Spadolini per il mio impegno politico sia stata una grande cosa. A metà degli anni novanta Silvio Berlusconi mi fece contattare perchè voleva candidarmi, ma in quel periodo io ero molto impegnata con delle trasmissioni televisive e quindi alla fine non si fece niente».

E’ stata lei a lasciare il mondo dello spettacolo o è il mondo dello spettacolo che un giorno ha deciso di lasciare Patrizia Focardi?

«Ad un certo punto ho deciso di diventare mamma. Quando è nato mio figlio ho scelto di essere presente e così ho rallentato con le trasmissioni. Poi c’è stata la morte di Alberto Castagna che per me è stato un grande amico e questo mi ha molto provata. Io sono dell’idea che è la vita che sceglie per te e quindi, ad un certo punto, la vita ha scelto per me. Il mondo dello spettacolo mi ha sempre attratto, ma certamente io non sono nata come la ragazza Coccodè. Ho studiato musica, canto, recitazione, prima della televisione ho lavorato per tanti anni in teatro con quella che allora era “L’allegra Brigata” e poi sarebbe diventata “La premiata ditta” con Pino Insegno e gli altri. Sono stai anni bellissimi che non dimenticherò, ma nella vita si cambia. Oggi sono diventata una naturopata e non corro il rischio di essere smentita quando dico che da quando sono arrivata nel mio quartiere ci sono 120 chili di meno. Ho aperto uno studio e posso dire che in molti vengono per avere un mio parere. Ma siccome la vita è un insieme di cose, anzi un’armonia di cose, ho anche deciso di imparare a suonare le batteria e chissà, magari, un giorno di fondare un gruppo. Per ora prendo lezioni dal maestro Massimo Di Rocco, docente al conservatorio dell’Aquila e musicista dei Camaleonti. Trascorro le giornate tra il lavoro, il volontariato con i cani, le lezioni nella palestra Atena perchè mantenersi in forma fa soprattutto bene alla salute. La gente a Pineto non mi ha dimenticato e ovunque vada si ricordano di me. E questo mi fa piacere».

E Arbore lo ha più sentito? «Certo, gli ho fatto anche un consulto come natu ropata ma lui mi ha detto che non rinuncerà mai a mangiare tutto quello che gli piace. Ci sentiamo spesso anche perchè fin quando sono stata a Roma abitavo a pochi metri dalla sua abitazione. E’ una persona molto intelligente e con un gran senso dell’umorismo. Il che non guasta. Perchè oggi trovare persone intelligenti e ironiche non è poi così frequente».

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