L’Inps sfrattata finisce in tribunale

La società proprietaria del palazzo in centro storico rivuole l’immobile in affitto, il 20 novembre c’è l’udienza

TERAMO. Sfrattata l’Inps. In un momento in cui la provincia di Teramo rischia di perdere vari uffici pubblici per l’accorpamento all’Aquila, non è una buona notizia.

I proprietari dello stabile di via Oberdan, la società Tomaga srl, hanno inviato un’intimazione di sfratto all’Inps, che ha in affitto l’intero stabile dal 1999. In sostanza, i legali rappresentati della Tomaga, Eleonora Mannucci e Antonio Zuccarini, hanno notificato all’Inps l’intimazione a comparire davanti al giudice in un’udienza che si terrà il 20 novembre. In questa udienza, oltre alla convalida, o meno, dello sfratto, sarà fissata anche la data della sua esecuzione.

Lo stabile fu dato in affitto all’Inps in 15 dicembre del 1999 dall’allora proprietario, la Banca popolare dell’Adriatico. L’immobile, costituito da due pianti interrati e cinque in elevazione, era necessario perchè la sede di corso San Giorgio non riusciva, nè riesce tuttora a contenere tutti i dipendenti. Un contratto della durata di sei anni. Nel frattempo, a fine 2004, la Banca popolare dell’Adriatico ha venduto l’edificio alla Tomaga, che ha prorogato il contratto di affitto. Il canone, tanto per la cronaca, ammonta a circa 23mila euro mentre lo stabile venne venduto a circa 3 milioni.

Prima della scadenza del contratto, la Tomaga l’ha disdetto e adesso intima lo sfratto per finita locazione.

«Per il mio ruolo istituzionale», spiega il presidente dell’Inps di Teramo, Mario Pellegrini, «ho fatto subito due passi: ho chiesto un immediato incontro con il presidente nazionale dell’Inps Antonio Mastrapasqua e in più convocato d'urgenza il comitato provinciale dell'Inps». Quest’ultimo si terrà la settimana prossima e deciderà la strategia da seguire. Invece Mastrapasqua ha dato la disponibilità a un incontro in tempi ristretti. «E' stata una cosa improvvisa, ho saputo dell’intimazione di sfratto alcuni giorni fa», aggiunge il presidente dell’Inps di Teramo, «le trattative con i proprietari dello stabile si svolgeranno a livello nazionale. Io una proposta, un progetto ce l’ho: quando mi sono insediato ho detto che bisogna fare la casa del welfare, in cui sistemare gli uffici Inail, Inps, Inpdap e l’ex direzione provinciale del lavoro». Comunque sia, la sede di corso San Giorgio non basta per i 170 dipendenti. Sempre che a Teramo, con le Province accorpate, non rimanga solo una delegazione. Ma questa ipotesi, secondo Pellegrini, al momento è poco probabile. (a.f.)

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