L'Università trova il suo mecenate

Dalla Fondazione Tercas 4 milioni e mezzo per la ricerca e i dottorati
TERAMO. Una boccata di ossigeno per l'ateneo teramano, costretto a fare i conti con i pesanti tagli imposti dall'ultima riforma Gelmini e quindi con un bilancio sempre più striminzito. Ad arrivare in soccorso è la Fondazione Tercas che tende una mano alla ricerca e lo fa con un finanziamento di quattro milioni e mezzo di euro per i prossimi tre anni.
L'accordo quadro di programmazione pluriennale è stato presentato ieri nella sede della Fondazione, nello splendido palazzo Melatino, dal presidente Mario Nuzzo e dal rettore Rita Tranquilli Leali. Si tratta del primo programma organico nella storia delle due istituzioni per organizzare e potenziare la ricerca post-laurea e dottorato, ma anche per favorire la partecipazione a programmi di ricerca di eccellenza dei ricercatori e dei docenti dell'ateneo teramano. «E' un progetto esemplare perchè mette insieme cospicue quantità di fondi per la ricerca», ha spiegato Nuzzo, «invece di spenderli in modo diffuso, cioè per più progetti, li metteremo in questo programma per l'università».
E, come ha tenuto a sottolineare il presidente, si tratterà di ricerca applicata e pensata per il territorio, con l'obiettivo di dare frutti e risultati utili alle imprese e alle istituzioni per progettare le azioni future. L'accordo per il triennio 2011-2013 prevede, nello specifico, il finanziamento di progetti su due aree tematiche. La prima, di carattere umanistico, indagherà le evoluzioni demografiche, economiche e sociali in relazione al fenomeno migratorio nel territorio provinciale mentre la seconda, del ramo scientifico, promuoverà la ricerca nel comparto agroalimentare, per la nascita di nuove tecnologie e brevetti che possano essere di supporto all'industria e al tessuto produttivo. I fondi andranno a finanziare in questi campi dottorati di ricerca, assegni di ricerca e anche le attività dei signoli ricercatori con un fondo dedicato di 200mila euro come ha spiegato il prorettore alla Ricerca dell'ateneo, Michele Pisante. Ad essere coinvolti saranno 254 tra docenti e ricercatori. A breve i vari dipartimenti dell'ateneo dovranno presentare i progetti di ricerca che poi, prima di essere finanziati, passeranno al vaglio di valutatori indipendenti del Ministero. «Una garanzia di trasparenza», ha aggiunto Nuzzo, «per lo stesso motivo ci saranno anche dei report periodici per monitorare poi l'andamento e i risultati dei progetti».
«E' un nuovo modo con il quale l'ateneo ha deciso di stare vicino al territorio», ha sottolineato il rettore ringraziando la Fondazione per la generosità dimostrata, «ci rivediamo tra tre anni e sono sicura che gli esiti della ricerca non deluderanno e saranno di eccellenza».
L'accordo quadro di programmazione pluriennale è stato presentato ieri nella sede della Fondazione, nello splendido palazzo Melatino, dal presidente Mario Nuzzo e dal rettore Rita Tranquilli Leali. Si tratta del primo programma organico nella storia delle due istituzioni per organizzare e potenziare la ricerca post-laurea e dottorato, ma anche per favorire la partecipazione a programmi di ricerca di eccellenza dei ricercatori e dei docenti dell'ateneo teramano. «E' un progetto esemplare perchè mette insieme cospicue quantità di fondi per la ricerca», ha spiegato Nuzzo, «invece di spenderli in modo diffuso, cioè per più progetti, li metteremo in questo programma per l'università».
E, come ha tenuto a sottolineare il presidente, si tratterà di ricerca applicata e pensata per il territorio, con l'obiettivo di dare frutti e risultati utili alle imprese e alle istituzioni per progettare le azioni future. L'accordo per il triennio 2011-2013 prevede, nello specifico, il finanziamento di progetti su due aree tematiche. La prima, di carattere umanistico, indagherà le evoluzioni demografiche, economiche e sociali in relazione al fenomeno migratorio nel territorio provinciale mentre la seconda, del ramo scientifico, promuoverà la ricerca nel comparto agroalimentare, per la nascita di nuove tecnologie e brevetti che possano essere di supporto all'industria e al tessuto produttivo. I fondi andranno a finanziare in questi campi dottorati di ricerca, assegni di ricerca e anche le attività dei signoli ricercatori con un fondo dedicato di 200mila euro come ha spiegato il prorettore alla Ricerca dell'ateneo, Michele Pisante. Ad essere coinvolti saranno 254 tra docenti e ricercatori. A breve i vari dipartimenti dell'ateneo dovranno presentare i progetti di ricerca che poi, prima di essere finanziati, passeranno al vaglio di valutatori indipendenti del Ministero. «Una garanzia di trasparenza», ha aggiunto Nuzzo, «per lo stesso motivo ci saranno anche dei report periodici per monitorare poi l'andamento e i risultati dei progetti».
«E' un nuovo modo con il quale l'ateneo ha deciso di stare vicino al territorio», ha sottolineato il rettore ringraziando la Fondazione per la generosità dimostrata, «ci rivediamo tra tre anni e sono sicura che gli esiti della ricerca non deluderanno e saranno di eccellenza».
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