La camera di commercio azzera gli aiuti

Dopo i tagli del governo l’ente ritira i propri contributi alle manifestazioni, dalla Coppa Interamnia alle fiere

TERAMO. Azzerati tutti i contributi alle manifestazioni che tengono vive il territorio, dalla Fiera della pastorizia di Cortino, alla Coppa Interamnia, alla mostra dei vini di Montepagano, a Castelbasso “Progetto cultura”. E a tanto altro. E per i (si spera) pochi che ritenessero queste iniziative superflue allora è il caso di parlare di tagli ai finanziamenti destinati alle imprese per la partecipazione a tutte le fiere internazionali. La Camera di commercio di Teramo inizia quello che ha tutto il triste sapore di un disarmo, derivante dal taglio, imposto dal governo, del diritto annuale a carico delle imprese. Dal 2015 è ridotto al 50 per cento.

«Tale previsione - che azzera sostanzialmente il ruolo delle Camere di commercio quali enti istituzionalmente dedicati al supporto ed allo sviluppo del sistema generale delle imprese - se da un lato può apparire come un mero sgravio per le imprese, si traduce concretamente in una forte limitazione per le imprese stesse e per l'intero sistema economico e sociale locale», fa notare il presidente Giustino Di Carlantonio, «le Camere di commercio godono di piena autonomia finanziaria e non gravano in alcun modo sul bilancio dello Stato. La irragionevole riduzione del 50% del diritto annuale, individuata al di fuori di ogni logica di una efficiente gestione di un servizio pubblico ed in maniera arbitraria senza alcuna conoscenza delle attività/funzioni del sistema camerale e degli aspetti finanziari connessi, decreterà, nella sostanza, la fine delle Camere di commercio».

L’effetto immediato è sui programmi di supporto e promozione delle economie locali «che si esplicitano, per quanto concerne nello specifico la Camera di commercio di Teramo, in un impegno annuale di 2-2,7 milioni di euro di risorse riversate alle imprese, direttamente - attraverso contributi specifici alle singole imprese per diverse finalità che indirettamente. In un momento in cui i territori vivono una crisi senza precedenti, invece di rafforzare il sostegno alle piccole imprese, che lottano quotidianamente per la sopravvivenza e per riacquisire competitività, i provvedimenti adottati dal governo vanno esattamente nella direzione opposta», incalza il presidente che spera in un ripensamento. La riduzione del 50% del diritto annuale si concretizza per una impresa individuale in un risparmio annuo di 44 euro e di 2mila per una grande. Quasi niente, mentre l’impatto sul territorio rischia di essere devastante. Nel primo semestre 2014 la Camera di commercio ha già impegnato oltre un milione e mezzo per contributi diretti alle imprese teramane. Ora la giunta ha dovuto rivedere i programmi del secondo semestre: annullata la partecipazione a molti eventi fieristici internazionali a cui, da settembre, dovevano prendere parte molte aziende e da subito azzerate le risorse per supportare eventi di promozione a livello locale.(a.f.)

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