La guerra delle Pro loco Ad Alba spunta la terza

Il consigliere di minoranza Colonnelli: il sindaco convochi un’assemblea e ci spieghi perché dà il via a quella di Rasicci e non a quella di tutta la città
ALBA ADRIATICA. La rivelazione clamorosa è di quelle che getta nel caos la politica di Alba Adriatica: nel silenzio generale, la Pro loco numero due era già nata tre settimane fa. Mentre ora spunta addirittura l’ipotesi della terza Pro loco per forzare l’indizione di un’assemblea pubblica da parte del sindaco Tonia Piccioni. La morsa politica che c’è dietro, rischia di far saltare gli equilibri dell’intero consiglio comunale e del centrodestra cittadino. Oltre al capogruppo di opposizione Luca Falò, infatti, anche alcuni pezzi della maggioranza sarebbero d’accordo con Nicolino Colonnelli che ha messo il primo cittadino davanti ad un aut-aut: «O lei coinvolge tutta la cittadinanza nella formazione della nuova Pro Loco, oppure lo facciamo noi e poi ci deve motivare perché dà il via libera a quella di Renato Rasicci anziché a quella che vedrà partecipe tutta la città».
La firma del sindaco è necessaria per ufficializzare la nascita di una Pro loco. Ma quella firma, la Pro loco numero due ancora non ce l’ha. Questo nonostante i documenti rivelati da Colonnelli nei giorni scorsi dimostrino che l’associazione è già nata e ha già richiesto il 7 novembre l’ufficializzazione alla Provincia. Rasicci, organizzatore degli incontri a invito per la sua formazione, compare solo come socio fondatore, mentre il presidente è Roberto Di Mizio. Vicepresidente è Stefano Cichetti, fratello del capogruppo di opposizione Gabriella, mentre gli altri membri del direttivo sono Ezio Febi, Luca Cavatrunci, Maurizio Gasparroni, Sibilla Piergigli, Daniele Foglia, Massimo Marconi, Silvestrino Di Bonaventura e Giovanni Stuardi. Se la Piccioni, quindi, deciderà di indire una assemblea pubblica per dare vita alla nuova Pro Loco, facendosi «garante di trasparenza e partecipazione» come richiesto da Colonnelli, ostacolerà di fatto questo direttivo e il leader del centrodestra cittadino Rasicci. In questa situazione difficile, una mano al primo cittadino potrebbe però dargliela proprio la vecchia Pro loco numero uno presieduta da Tancredi Spinosi, che è rimasta alla finestra a guardare come in città si discuta per soffiarle il posto nell’albo provinciale, da cui è stata esclusa nei primi di ottobre a causa dello “sconfinamento” a Villa Rosa di Martinsicuro con la Sagra delle Sagre. Se la vecchia Pro loco dovesse davvero fare ricorso al Tar contro l’esclusione (i vertici ieri hanno ribadito la volontà ma il ricorso ancora non è stato presentato), la nascita di una qualsiasi nuova Pro loco sarebbe rimandata di qualche anno in attesa della sentenza. E la Piccioni potrebbe dribblare agevolmente lo scomodo aut aut di Colonnelli.
Luca Tomassoni
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