La pista delle bici? E' solo un bluff

Gammarana, ecco come è ridotto il lungo tratto riservato alle due ruote

TERAMO. La città deve essere ecologica: così dice il sindaco. Maurizio Brucchi ha quindi lanciato l'ecogiunta, le biciclette condivise da affittare mentre gli assessori della sua giunta vanno in bicicletta sulle strade di Teramo con l'obiettivo di favorire l'uso delle due ruote. Ma la realtà è diversa. Alla città virtuale se ne contrappone una reale proprio nei luoghi dove i cittadini dovrebbero pedalare comodamente e senza pericoli. Dopo la denuncia del Centro sulla situazione di via Nazario Sauro, nella quale le auto occupano le aree riservate ai pedoni e ai ciclisti, siamo andati nel quartiere della Gammarana a scoprire una situazione analoga, anzi peggiore, che si trascina da tempo. LA PISTA INVASA. Nei 2.400 metri di pista ciclopedonale, realizzati due anni e mezzo fa dalla giunta Chiodi e la cui lunghezza è stata accorciata dal Comune nei mesi passati, spuntano ostacoli di ogni tipo. Nessun angolo della Gammarana sembra salvarsi dall'invasione di automobili.  Il festival degli ostacoli, arrivando da via Aeroporto, inizia nella zona che conduce all'area ex Villeroy (in via Marozzi ci sono anche due camion parcheggiati), prosegue fino all'ingresso del Parco della scienza passando per via Tripoti, dove i mezzi fermi, nei pressi del campo scuola, non lasciano spazio neanche a chi si fa una passeggiata. Lo scenario non cambia in via De Jacobis né davanti al circolo tennis "Costante Bernardini" in via Romualdi. Circolare da quelle parti è più pericoloso e scomodo di altre strade ben più trafficate della città. DOVE PEDALARE? Il problema della pista ciclopedonale invasa dalle automobili è stato già segnalato in varie occasioni al sindaco Brucchi dai residenti della zona.  A farsi portavoce delle lamentele è il presidente del comitato di quartiere della Gammarana, Alfonso Marcozzi: «Abbiamo partecipato anche noi alla bellissima iniziativa delle biciclette organizzata dal Comune lo scorso 9 maggio (alla quale presero parte 3 mila teramani, ndc)», dice, «ma per dare forza e sviluppo alla cultura della bici e del benessere, le aree urbane necessitano di spazi ed attrezzature.  A Teramo mancano percorsi tali da rendere praticabile l'uso delle due ruote e la giusta attenzione al pedone». IL CAOS NELLE VIE. «Le vie del quartiere Gammarana», continua Marcozzi, «sono ormai utilizzate come discariche autorizzate di auto, le quali hanno il governo caotico della nostra zona che è vocata al verde e alla qualità della vita.  Speriamo che la politica intervenga e non si arrenda al malcostume dei prepotenti».  Il presidente del comitato di quartiere della Gammarana, quindi, chiede al sindaco Brucchi «l'applicazione di una politica concreta alla mobilità sostenibile, così come voleva essere il nostro percorso ciclopedonale che andava migliorato e non distrutto».

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