La Popolare di Bari avrà il 70% del gruppo Tercas

Jacobini, presidente dell’istituto pugliese, spiega l’acquisizione: "Entriamo tra giugno e luglio, non si prevedono esuberi"

TERAMO. In un’intervista comparsa ieri sul “Sole 24 Ore” il presidente della Banca Popolare di Bari, Marco Jacobini, dà alcune informazioni importanti sulla futura – e ormai prossima – acquisizione del gruppo Tercas, commissariato dal maggio 2012. Un’operazione che Pop Bari porterà a termine non prima di aver effettuato un aumento di capitale che Jacobini quantifica in 500 milioni. Il cda della banca pugliese ha dato nei giorni scorsi il via libera a questa robusta iniezione di liquidità.

Come funzionerà l’aumento di capitale? Jacobini dichiara al “Sole”: «Contiamo di varare una prima tranche da 300 milioni entro quest’anno. Di questi, 250 arriveranno entro giugno-luglio tramite un aumento cash da 125 milioni e in parallelo un soft mandatory (un'obbligazione convertibile che a scadenza, a iniziativa dell'emittente, può essere rimborsata mediante attribuzione di azioni o corresponsione di denaro. Comporta l'assegnazione di un numero di azioni il cui valore sia almeno pari al valore nominale del titolo, ndr) di pari importo. Altri 50 milioni arriveranno entro dicembre grazie all’emissione di strumenti addizionali suppletivi in via di definizione». Questi soldi serviranno ad acquisire Tercas. Solo poi scatterà la seconda fase. «Chiederemo la delega all’assemblea per raccogliere altri 200 milioni da esercitare in tempi successivi, probabilmente nel 2016: a quel punto, digerito il boccone Tercas, avremo la forza per fare ulteriori acquisizioni qualora si presentassero le giuste occasioni».

I tempi dell’aumento? «Contiamo di portare l’operazione in assemblea il 27 aprile. Poi, previa la necessaria autorizzazione di Bankitalia, partiremo a metà giugno per chiudere l’aumento a luglio».

Proprio in estate, «tra giugno e luglio», dichiara ancora Jacobini, la Popolare di Bari entrerà in Tercas. Con quali modalità? Jacobini spiega: «Una volta che le perdite Tercas saranno state appianate, grazie all’intervento da 280 milioni del Fondo interbancario, parteciperemo all’aumento di capitale. Investiremo tra i 200 e i 220 milioni, derivanti dal nostro aumento, per arrivare a detenere almeno il 70% della banca. Confidiamo che la fondazione locale partecipi all’aumento per il restante 30%. Poi inizierà il processo di rilancio: se siamo bravi la rimetteremo in piedi entro il 2016, se bravissimi nel 2015 con un lavoro folle».

Jacobini accenna con toni rassicuranti anche al personale impiegato in Tercas: «Non prevedo esuberi, il personale è attaccato alla banca e va al massimo ricollocato».(d.v.)

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