La storia, disabili a Teramo La pedana del bus è rotta Enzo resta a terra / Il video

Il ragazzo disabile di Colleparco da più di 10 giorni aspetta che venga riparata per arrivare in centro. Il quartiere protesta

TERAMO. Enzo ha realizzato il suo sogno, quando è arrivata a casa la carrozzina elettrica. Il sogno di essere meno dipendente dagli altri, di riuscire ad avere un po’ di autonomia. Un sogno che si è infranto quando ha tentato di salire sull’autobus per arrivare in centro storico e farsi un giro. Le pedane elettriche per consentire l’accesso al mezzo di trasporto sono rotte. Il bus si abbassa ma la pedana non esce. E purtroppo la carrozzina è pesante e non può essere issata a braccia. Ed ecco che il sogno di libertà si infrange.

Tutto il quartiere di Colleparco solidarizza con Enzo Cipollone. E’ sabato, ormai da dieci giorni il problema è stato segnalato alla Staur ed Enzo riprova a salire sull’autobus, insieme a giornalista e fotografo del Centro. Niente da fare. I tentativi durano quasi 10 minuti, l’autista telefona anche alla centrale. Niente. Intanto si fermano i passanti, incoraggiano Enzo, lo salutano affettuosamente. L’autista è contrita, l’autobus riparte.

Insieme ad Enzo ci sono il cugino Andrea Marcattili, un amico, Fabio Carrassi e il presidente del comitato di quartiere, Piero Di Silvestre.

«Martedì 9 volevamo portare Enzo in centro», racconta Carassai, «ma alla fermata la pedana del bus non usciva, l’autista ha avvisato l’officina ma anche noi abbiamo chiamato la Staur. Erano le 18 passate, ci hanno detto che a quell’ora gli uffici sono chiusi. Il giorno dopo ritentiamo, alle 17,25: la stessa storia. Mi rispondono richiama domani o invia una mail. Giovedì mattina chiamo, mi passano i meccanici che mi assicurano che fanno tutto il possibile per attrezzare la linea 6 (che serve Colleparco, ndr) ma io rispondo che devono essere tutte dotate di pedana, il problema è di tutti i disabili».

«Noi ci siamo attivati», aggiunge Di Silvestre, «e abbiamo parlato con l’assessore Di Giovangiacomo, il quale ha chiamato la Staur: quasi tutte le pedane sono rotte, ma hanno assicurato che entro 30 giorni le sostituiranno con pedane manuali. Noi rivolgiamo un appello al Comune: i mezzi pubblici devono funzionare tutti, da anni si parla di abbattere le barriere architettoniche e nel 2013 ci ritroviamo ancora così». Il cugino osserva che per Enzo è stata una delusione: aspettava la carrozzina elettrica da 7 anni e ora non la può usare. Ma è possibile che ancora si debbano fare queste battaglie per un diritto così basilare?». Un concetto ribadito con semplicità, ma con forza, dallo stesso Enzo: «E’ un mio diritto, e va rispettato». (a.f.)

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