in consiglio comunale 

Lancione diserta il ricordo delle foibe e scoppia la polemica

TERAMO . Diventa un caso il minuto di silenzio per le vittime delle foibe in consiglio comunale. L’abbandono dell’aula da parte del consigliere di “Insieme possiamo” Lanfranco Lancione, che in nome...

TERAMO . Diventa un caso il minuto di silenzio per le vittime delle foibe in consiglio comunale. L’abbandono dell’aula da parte del consigliere di “Insieme possiamo” Lanfranco Lancione, che in nome della sua lunga militanza comunista non ha partecipato al gesto di raccoglimento proposto dal rappresentante del centrodestra Franco Fracassa, ha suscitato reazioni a catena. «Vergogna», tuona Pasquale Tiberii, esponente di Fratelli d’Italia in municipio, «è stata scritta la più brutta pagina del consiglio comunale». A Lancione viene imputato non solo l’uscita dall’aula ma anche l’atto dispregiativo di aver lanciato polemicamente sul tavolo della presidenza il tesserino per il voto elettronico. «Il tutto è avvenuto con il colpevole silenzio del sindaco, della giunta e dei consiglieri di maggioranza», tiene a precisare Tiberii, secondo cui il consigliere ribelle andava redarguito. «Con il suo inopinato comportamento non ha mancato di rispetto solo all’assise civica del capoluogo ma e soprattutto a diverse migliaia di italiani trucidati nelle foibe», fa notare Tiberii, «e ai circa 300mila esuli dalmati, istriani e fiumani che per le milizie del maresciallo Tito avevano la sola colpa di essere italiani». Lancione insomma dovrebbe scusarsi, mentre al sindaco Gianguido D’Alberto e ai capigruppo di maggioranza il rappresentante di FdI chiede di prendere le distanze da «un gesto così disonorevole». Il vicepresidente di Gioventù nazionale Francesco Di Giuseppe accentua la gravità dell’atteggiamento del consigliere di “Insieme possiamo” alla luce delle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che proprio lunedì era in città, per celebrare la Giornata del ricordo dedicata alle vittime delle foibe. «Il comportamento di Lancione svela la vera essenza della sinistra», afferma, «che predica l'accoglienza verso lo straniero invocando l'asilo per tutti e commuovendosi per foto di propaganda realizzate ad arte e dimenticano come gli unici profughi che la sinistra italiana ha rigettato con violenza erano italiani: istriani e dalmati». Per il Centro politico comunista Santacroce gli esponenti di centrodestra hanno perso l’occasione di tacere. «Dicono di non voler strumentalizzare a fini politici la storia delle foibe», osserva, «e invece sono i primi a rimarcarla per scopi meramente elettorali». I fatti sarebbero ben diversi. «FdI e i gruppi di estrema destra fanno finta di non ricordare l'occupazione, la deportazione e la distruzione di villaggi jugoslavi», rileva il centro, «non ricordano gli internati e le vittime dei campi di concentramento italiani, non ricordano che i primi infoibati sono stati gli antifascisti italiani e le minoranze che volevano difendere e preservare la propria identità e cultura». Nel suo messaggio in occasione della Giornata del ricordo, prima del gesto di Lancione, il sindaco ha reso omaggio alle vittime delle foibe.
Gennaro Della Monica
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