Le aziende teramane conquistano Pechino con capi d’alta moda

Sette imprese del polo d’innovazione alla fiera in Cina stringono rapporti con i grandi magazzini locali

TERAMO. Le aziende abruzzesi, e soprattutto i loro prodotti, conquistano Pechino. E tornata ieri la delegazione del polo di innovazione Moda Inn che ha partecipato alla fiera “Top Sfa” (acronimo di shoes, fashion accessories) organizzata nell’ambito della settimana della moda a Pechino. «E’ stata la prima avventura a livello estero di un gruppo di soci del “Moda Inn”», esordisce il presidente del polo, l’imprenditore giuliese Francesco Palandrani, «e fa parte di un lungo progetto di internazionalizzazione che andremo a sviluppare nei prossimi anni. A novembre pubblicheremo il calendario2013 degli eventi internazionali a cui parteciperà il polo della moda. Ad esempio stiamo valutando la Corea del Sud, un Paese molto interessante: siamo sempre alla ricerca di luoghi dove poter distribuire i nostri prodotti».

La delegazione partita il 22 per Pechino era composta da aziende del settore abbigliamento e pelletteria: Arcadia (pelletteria, Corropoli), Corso 11 (pelletteria, Villa Zaccheo), Ripani (pelletteria, Tortoreto), Xantia (pelletteria, Corropoli), D&D (pelletteria, Mosciano), Montaliani (camiceria, Chieti), Façon 8 (abbigliamento, Pescara). «L’obiettivo è far conoscere i nostri prodotti al mercato cinese», spiega Palandrani, «e collegarci show room che apriranno i battenti a dicembre. Le nostre aziende non hanno uffici o punti vendita in Cina, la prima cosa da fare è dunque aprire show room in modo da intercettare le forniture ai grandi magazzini. In definitiva è importante avere un’esposizione permanente in Cina, almeno fino a quando non si entra nei punti vendita. E il primo show room delle aziende “Moda Inn” sarà aperto a dicembre a Canton».

Un test importante è stato la partecipazione alla fiera di Pechino, una fiera di articoli di lusso con imprenditori provenienti da tutto il mondo. «Gli articoli abruzzesi sono piaciuti, hanno riscosso successo», assicura il presidente del polo che attualmente conta 55 imprese associate, «avevamo un padiglione made in Abruzzo, che fa capo al “Moda Inn”, affollato da ogni tipo di visitatori, anche dai rappresentanti dei grandi magazzini e da diverse delegazioni. Poi si sono svolti gli incontri “be2be” fra imprenditori abruzzesi e acquirenti cinesi, in cui sono stati stretti rapporti commerciali che ora si dovranno sviluppare. Ad esempio la delegazione della città di Chengdu ci ha invitato di andare a trovarli per accordo commerciale con il polo. A tutto questo si aggiunge la giornata italiana, l’italian day, con degustazioni di cibi italiani e le sfilate di capi abruzzesi, dalle borse alle camicie».

Ma le trasferte alla ricerca di nuovi mercati all’estero non bastano. Da qui l’appello di Palandrani alle istituzioni. «Noi stiamo facendo passi avanti nell’internazionalizzazione, con le unghie e con i denti», afferma il presidente del polo di innovazione, «ma il nostro impegno va supportato di nuova linfa, di giovani che si dedichino a questo mestiere: sta sparendo il personale specializzato. Si deve metter su in Abruzzo su un istituto di formazione ad alti livelli. Noi dobbiamo fare in modo che questo mestiere che finora ci ha fatto mangiare tre volte al giorno ci continui a far mangiare. Importante, ad esempio, è il recupero di personale che esce dai cicli produttivi per le crisi aziendali, queste persone vanno riconvertite sempre nel campo della produzione e così non si perde il loro patrimonio di esperienza».

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