L’editore Masciulli travolto da un monopattino mentre è in bici: «Ragazzino a velocità folle, mi ha anche insultato»

Tutto questo mentre continua a far discutere la multa da 250 euro con il taglio di cinque punti sulla patente per la ex presidente del comitato di quartiere, Grazia Corini
GIULIANOVA. Bici elettriche e monopattini sfrecciano pericolosamente tra la gente e si registra un nuovo brutto episodio dopo quello del bimbo salvato in extremis dall’investimento la settimana scorsa. Lo racconta l’editore Alessio Masciulli, che stava tornando a casa in bici sulla pista ciclabile di corso Sauro: «A un certo punto sento un sibilo strano ma non faccio in tempo a capire cosa fosse che avverto un colpo secco al braccio e perdo l’equilibrio. Un ragazzetto con un monopattino super tecnologico con freni a disco e pieno di led che pareva Natale mi sorpassa urtandomi a velocità folle. Senza fermarsi. Mi appoggio svelto al muro evitando di cadere completamente, gli urlo di andare piano. Lui frena di colpo, rigira e viene verso di me. Avrà avuto sì e no 15 anni, forse meno. Mi ha insultato e ha sputato per terra, poi è andato via».
Tutto questo mentre continua a far discutere la multa da 250 euro con il taglio di cinque punti sulla patente per la ex presidente del comitato di quartiere, Grazia Corini, e al riguardo Aldo Laurenzi, uno degli ideatori della petizione della sicurezza in città, sostiene che «non può essere solo il cittadino a portare il peso della responsabilità. Le istituzioni devono farsi carico del compito educativo, essere presenti, ascoltare, prevenire. Proprio in questi giorni stiamo lavorando a una petizione nata prima di questo episodio, che però lo rappresenta perfettamente. Il vero cambiamento parte dalla presenza costante e consapevole delle istituzioni per le strade di Giulianova, che faccia da deterrente e accompagni la crescita di una cultura del rispetto. Se necessario, la petizione potrà essere depositata anche in Prefettura tramite la vidimazione di un consigliere comunale. Non serve repressione, ma costruzione. E per costruire le istituzioni devono esserci, non dietro la promessa di fare multe senza un criterio ma di essere presenti tra le persone».
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