13 agosto

Oggi, ma nel 1998, a Montcuq-en-Quercy-Blanc, in Francia, si suicidava, a 64 anni, sparandosi un colpo di fucile nella sua tenuta “La Taillade”, minato dalla depressione, il cantautore genovese benché poi naturalizzato transalpino Agostino Ferrari, in arte “Nino Ferrer”, autore di successi destinati a rimanere nella storia della musica leggera tricolore tra i quali l’iconico “Vorrei la pelle nera”, singolo uscito per l’etichetta discografica francese Riviera, nel 1967. Che aveva “Se mi vuoi sempre bene”, cover di un successo di James Brown, nel b-side del disco, con testo italiano di Daniele Pace. Prima del gesto estremo aveva risentito molto della dipartita terrena della madre, Raymonde Magnin, detta “Mounette”, francese originaria di Noumea, in Nuova Caledonia, nell’Oceano Pacifico sud-occidentale, spirata a 86 anni e che viveva con lui. Ritenuto dagli addetti ai lavori una figura particolarmente emblematica del panorama artistico della seconda metà del Novecento sia nel Belpaese che Oltralpe, oltre all’impegno musicale Ferrer (nella foto, particolare, insieme a Raffaella “Carrà” Pelloni) aveva avuto una fase formativa caratterizzata dallo studio umanistico: si era laureato in filosofia alla Sorbone e si era specializzato in etnologia e in storia delle religioni per poi alla fine dedicarsi prevalentemente all’archeologia e in tale campo era anche stato allievo di André Leroi-Gourhan. Comunque aveva avuto una esistenza controversa, era arrivato tardivamente alla grande notorietà, che gli aveva pure permesso di cimentarsi nel ruolo di attore, e comunque all’ombra della Tour Eiffell era considerato un grande artista. A partire da lavori come: “Mirza”, del 1966; “Agata”, del 1969; “Le sud”, del 1975. Anche il 45 giri “Viva la campagna”, rilasciato nel 1970, sempre dalla casa di produzione Riviera di Eddie Barclay, aveva ricevuto notevole apprezzamento nello Stivale, ma non paragonabile a “La pelle nera”, vero titolo del suo più conosciuto brano.