Lisciani, l'industriale delle favole

27 Febbraio 2011

A settant'anni scrive per i bambini il libro «Il pinguino e la gallina»


TERAMO. Un industriale che scrive favole. Dopo una vita passata a dirigere un gruppo industriale, Giuseppe Lisciani, a 70 anni, arrivato a quella che definisce «una seconda giovinezza», decide di darsi alla sua passione: la scrittura, in particolare a quella per ragazzi.

Giuseppe Lisciani, presidente del cda della Lisciani giochi - un gruppo di aziende che opera nella produzione di giocattoli, ma anche nello stampaggio della plastica, nel service editoriale e nell'editoria - ha appena pubblicato con l'editore Gallucci "Il pinguino e la gallina".
Il percorso che ha portato Lisciani a raccontare fiabe è lungo e fatto di tappe interessanti. Prima insegnante alle elementari e poi alle superiori ma anche assistente del professor Mauro Laeng alla Sapienza, Lisciani negli anni Settanta si avvicina all'editoria. «In quel periodo ero anche collaboratorie assiduo dell'editore Amando, che in materia di pedagogia, psicologia e filosofia uno degli editori di punta del panorama italiano», ricorda, «nel frattempo ho fondato una casa editrice a Teramo che si chiamava Eit (Editrice italiana Teramo), specializzata in testi di didattica per gli insegnanti».

Nell'editoria Lisciani idea alcune iniziative. Una per tutte la collana "C'era non c'era" realizzata con i giornalisti Renato Minore e Gianni Gaspari. «Una collana che fece parecchio scalpore: raccoglieva testi scritti per bambini da narratori di fama come Moravia, Malerba, Alpino, Bevilacqua. Erano tutti scrittori per adulti con l'unica eccezione di Gianni Rodari. Era un nuovo esempio di contaminazione fra due generi: la scrittura per l'infanzia non è da considerare una sorta di ghetto, come spesso ancora ora viene considerata».

Alla fine degli anni Ottanta Lisciani si dedica però a tempo pieno all'imprenditoria. «Sono stato risucchiato dall'attività imprenditoriale quando ho fondato la Lisciani giochi, ora gestita dai miei figli Franco e Davide. Non è stato facile far sopravvivere in una realtà periferica come Teramo un'impresa editoriale che non ha mai chiesto aiuti finanziari a nessuno. Ma c'era sempre la nostalgia per la scrittura, mi sono sempre considerato prestato all'imprenditoria. Ora che la gestione aziendale è nelle mani dei figli, sto rivivendo una sorta di seconda giovinezza e coltivo la mia passione primaria».

Ecco dunque "Il pinguino e la gallina". «Ho scelto gli animali perchè tanti anni fa feci una piccola enciclopedia per ragazzi sugli animali. I personaggi della fiaba sono tutti uccelli e mi sembrava simpatica la circostanza che tra i pinguini è il maschio che cova le uova mentre nel pollaio è la gallina. Decidono di sposarsi, con l'auto di un piccione vaiggiatore. Ma covare è una fatica e questo impedirà loro il matrimonio. Loro però diventano speciali: un pinguino imperatore e una gallina dalle uova d'oro». Il libro è uscito nella collana Uao, su cui hanno scritto narratori del calibro di Altan, Stefano Benni, Rita Levi Montalcini, Giorgio Faletti. Sarà presentato a Bologna alla fiera del libro, il 30 marzo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA