Mai col Pdl: giovani del Pd in rivolta nel Teramano

La protesta contro le scelte del partito da Teramo si estende a Giulianova, affisso uno striscione davanti alla sede

GIULIANOVA. Anche a Giulianova i Giovani democratici protestano contro le scelte assunte dal Pd in merito all'elezione del presidente della Repubblica: si estende a macchia d'olio la protesta dei giovani del Partito democratico, contrari alle decisioni del partito nelle ultime giornate, nelle quali il Pd ha dimostrato di avere poca coesione oltre che idee confuse sul successore di Giorgio Napolitano, nominato nuovamente presidente.

Dopo la delusione dei Gd di Teramo, che si erano autosospesi dalle rispettive cariche ed avevano espresso "vergogna" per il comportamento dei dirigenti del Pd, anche dai Giovani democratici giuliesi arriva la condanna per il partito del dimissionario Pier Luigi Bersani. «Mai col Pdl», si legge in uno striscione che i Giovani democratici di Giulianova hanno affisso ieri all'esterno della sede del Pd. «Il Pd è diventato un partito che, in queste convulse giornate, si è dimostrato incapace di recepire il messaggio di cambiamento che le persone ci esprimono quotidianamente», dichiarano i Gd, «diventando ostaggio di logiche figlie di un vecchio modo di intendere e di fare politica, attenta più che altro ad accontentare le richieste di questo o quell’altro capo, anziché fare una ragionamento politico, con la P maiuscola». I Giovani democratici dichiarano come la soluzione per uscire dal caos, per il bene del partito e del Paese, sia rappresentata da un cambiamento dell'attuale classe dirigente del partito, «per il modo fallimentare con il quale questi dirigenti hanno gestito il partito, di cui la vergognosa vicenda legata alle elezioni del presidente della Repubblica, è solo l’ultimo dei tanti esempi di cattiva gestione del partito di questi anni». I Gd contestano l'iniziale accordo con il Pdl, poi la scelta di candidare Romano Prodi, nonostante la contrarietà del Movimento 5 Stelle e di Scelta Civica, infine il nuovo accordo con il Pdl su Napolitano, nonostante un gran numero di militanti preferisse la candidatura di Stefano Rodotà. «Non capiamo come si possa ambire a realizzare il cambiamento vero che ci aiuti ad uscire da questo tunnel chiamato crisi, alleandosi con un partito come il Pdl che in questi anni si è dimostrato indifferente a questa politica, e per certi versi è stato anche colpevole dell'aggravarsi della situazione economica che oggi viviamo», aggiungono i Gd giuliesi, che vogliono «prendere le distanze dalla linea politica miope adottata dal Partito democratico a livello nazionale».

Sandro Petrongolo

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