Malati di cancro senza cure: rotto l’acceleratore lineare

In Radioterapia macchinario fuori uso da mercoledì scorso finora gli interventi dei tecnici Siemens sono stati inutili

TERAMO. I malati di cancro non ce la fanno più. E non solo di aver che fare con una malattia con cui bisogna combattere con tutte le proprie forze. Non ce la fanno più perchè non hanno la certezza delle cure. La radioterapia, infatti, è fuori uso da mercoledì scorso. Dall’inizio dell’anno il vecchio acceleratore lineare si è rotto più volte. Uno, due, tre giorni di sospensione della radioterapia, poi la macchina veniva riparata e riprendeva il ciclo. Ma adesso è da una settimana che l’apparecchio è fuori uso e non si vede via d’uscita.

Tutto è iniziato mercoledì 23, quando ormai erano stati sottoposti alla terapia quasi tutti i pazienti, tranne sei. La macchina è andata in tilt e sono stati chiamati subito i tecnici della Siemens. Il guasto è avvenuto in un periodo denso di festività, il peggio che possa capitare. Nei fatti l’intervento radicale c’è stato lunedì: sono stati sostituiti in tre giorni vari pezzi, quasi da ricostruire come un puzzle un acceleratore nuovo, ma la macchina dà comunque dei problemi. Non si capisce che cosa sia accaduto, tanto che il prossimo passo sarà chiamare la casa madre in Germania e farsi dare assistenza via telefono nella riparazione.

Ma oggi è 1° maggio, ed è festa anche per i tecnici, per cui torneranno domani. La speranza è che si trovi il bandolo della matassa e l’acceleratore torni in funzione, in modo da riprendere le terapie almeno sabato. Comunque, nella migliore delle ipotesi saranno passati dieci giorni e non va bene per chi sta seguendo una radioterapia che prevede irradiazioni una volta al giorno per almeno un mese.

Problema sul problema è che l’alternativa non c’è. Nelle altre Asl la situazione è speculare, anzi, molti pazienti di Pescara o Chieti sono in lista di attesa a Teramo. Non è possibile, dunque, fare in modo che tutti i pazienti in terapia al Mazzini possano temporaneamente “appoggiarsi” ad altri acceleratori in Abruzzo.

Questo prolungato stop si ripercuoterà anche su quelli in attesa, decine e decine: c’è chi si è segnato nella lista da gennaio. E stare in stand-by per mesi ad attendere le terapie quando si ha un cancro è immorale. Anche perchè fare la radioterapia tanto lontano da casa - le sedi più vicino sono Campobasso o Roma - significa trasferirsi per più di un mese.

La speranza, adesso, è che il vecchio acceleratore riparta il più presto possibile. E che la Asl velocizzi gli adempimenti burocratici e tecnici per installare quello nuovo: pare che per luglio-agosto possa entrare in funzione. Ma chi ha il cancro non può aspettare tanto.

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