Maxi rissa in piazza a colpi di molotov: indagati altri tre giovanissimi

22 Maggio 2025

Hanno tra i 14 e i 16 anni, erano con il coetaneo che ha lanciato l’ordigno contro il 15enne di passaggio. Il numero dei denunciati sale a cinque. L’appuntamento sui social: «Volevamo dare una lezione»

TERAMO. «Volevamo dare una lezione agli altri»: eccola, crudele in tutte le sue sfaccettature, la verità vista dagli occhi di chi la sera del 1° febbraio era in una piazza San Francesco trasformata in uno scenario di guerra, in cui quello che avrebbe potuto essere fa ancora più paura di quello che è stato. A tre mesi dai fatti, in un’inchiesta ormai vicina alla chiusura, si allarga il numero dei giovanissimi finiti sotto accusa: dopo i due 14enni della Val Vibrata, nel fascicolo sono stati iscritti altri tre minorenni, tutti di età compresa tra i 14 e i 16 anni. Si tratta di giovani che quella sera hanno partecipato agli scontri, così come emerso dalla visione di alcune immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona, e che nei giorni scorsi sono stati sentiti non più come persone informate sui fatti ma come indagati.

Nell’immediatezza dei fatti furono identificati e denunciati due 14enni tra cui quello che quella sera aveva lanciato una delle bottiglie molotov colpendo un 15enne che in quel momento si trovava lì per caso. Il 14enne studente liceale della Val Vibrata, che fece ritrovare subito gli ordigni preparati in casa e nascosti in piazza, ha raccontato il prima e il dopo di quella serata nel corso d un interrogatorio. Il ragazzo, assistito dal suo avvocato Odette Frattarelli, davanti ai poliziotti della squadra mobile (delegati dall’autorità giudiziaria) ha ripercorso i momenti precedenti agli scontri, l’appuntamento con i coetanei fissato sui social per vendicarsi di una partita di pallone ma anche di alcuni apprezzamenti a una ragazzina, con una delle tre bottiglie lanciate, ha detto il giovanissimo ai poliziotti, «per disperdere la folla, solo per spaventare. Io non volevo fare del male a nessuno». L’ordigno quella sera ha colpito un 15enne teramano che si trovava lì per caso, bruciandogli il giacchino che il ragazzino (assistito dall’avvocato Franco Patella) è riuscito a sfilarsi e procurandogli ferite varie fortunatamente non gravi. Il caso rimbalzato sulla cronaca nazionale a raccontare un’altra storia di violenza tra giovanissimi questa volta pronti a maneggiare molotov, in questi mesi si è srotolato in un fascicolo del procuratore per i minorenni David Mancini che procede per fabbricazione o detenzione di materiali esplodenti, accensioni ed esplosioni pericolose e lesioni personali aggravate. Nelle mani degli investigatori restano ancora i telefoni cellulari dei due 14enni da subito indagati che sono stati sequestrati nell’immediatezza dei fatti e su cui sono eseguiti degli accertamenti tecnici.

Il resto è un’altra storia di violenza tra giovanissimi con i particolari a fare la differenza e a fare più paura di quello che la cronaca racconta.

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