Maxi truffa, condannati i fratelli Tormenti

Pene di 4 anni e 8 mesi a testa in Appello ai tre imprenditori ex sponsor del Teramo basket

TERAMO. In primo grado erano stati condannati a 9 e 6 anni per truffa ed evasione fiscale. Per tre fratelli Tormenti, imprenditori titolari della Navigo.it ex sponsor del Teramo basket e già proprietari della Sambenedettese calcio, pene dimezzate in Appello.

I giudici aquilani hanno riformato la sentenza del tribunale teramano condannando a 4 anni e 8 mesi Franco, Marcello e Giovanni Tormenti (difesi dagli avvocati Carlo Antonetti, Bruno Assumma e Fernanda Descrilli). Ma i magistrati aquilani hanno accolto il ricorso della procura teramana che chiedeva il riconoscimento dell'associazione a delinquere (reato per cui erano stati assolti dai giudici di primo grado). Per questo i tre dovranno scontare un anno e mezzo in libertà vigilata. In Appello è stata ridotta anche la confisca passata da 3 a 2 milioni e 700mila euro. E' probabile che la difesa, una volta lette le motivazioni dell'Appello, decida di ricorrere in Cassazione.

I giudici aquilani hanno confermato l'assoluzione per Maurizio Di Biagio (già assolto in primo grado per non aver commesso il fatto), uomo di fiducia dei tre imprenditori finito a processo con l'accusa di aver utilizzato fatture per operazioni inesistenti (difeso dall'avvocato Gennaro Lettieri). Anche in secondo grado, dunque, i tre imprenditori titolari della Navigo.it, azienda leader nella commercializzazione dei telefonini sono stati ritenuti colpevoli di aver messo a segno una mega truffa ai danni dello Stato e di evasione fiscale attraverso l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

I Tormenti erano stati rinviati a giudizio nel dicembre del 2009. Al termine di una lunga udienza preliminare il gup aveva deciso di mandare a processo i tre imprenditori di Martinsicuro (Giovanni, 49 anni, legale rappresentante della Navigo.it; Franco, 54, direttore finanziario della società; Marcello, 41 anni, direttore commerciale) e Di Biagio, 47 anni, pure di Martinsicuro. I guai giudiziari erano esplosi sei mesi prima. Il 5 giugno i tre erano stati arrestati insieme a Di Biagio dalla guardia di finanza. Per loro un'accusa pesantissima: associazione a delinquere finalizzata all'evasione fiscale e alla truffa aggravata ai danni dello Stato. Per investigatori e inquirenti era questa la conclusione di un' indagine avviata quattro anni prima grazie ad un accertamento dell'Agenzia delle entrate sull'attività della Navigo.it. Secondo gli inquirenti c'era stato un colossale giro di false fatturazioni, attivato con transazioni commerciali inesistenti, che avrebbe prodotto un danno all'erario di almeno 77 milioni di euro. Gli imprenditori hanno sempre respinto le accuse.

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