Melania tentò il suicidio per Parolisi

La procura indaga sul retroscena rivelato dall'amica del cuore Valentina
TERAMO. Melania voleva uccidersi per amore di Salvatore e lo aveva confidato alla sua amica Valentina Esposito. Otto mesi d'inchiesta svelano verità nascoste e sentimenti spezzati che diventano freddi fascicoli di un'indagine dalle mille sfaccettature. Davanti ai pm teramani Greta Aloisi e Davide Rosati Valentina racconta del week-end trascorso insieme a Melania e Salvatore nella sua casa di Ravenna. «Si era incupita», dice, «e non aveva più il sorriso di prima». Approfitta di una giornata di mare per confidarle di aver scoperto, appena qualche mese prima, che il marito ha una relazione con un'altra. Una soldatessa che lei ha chiamato minacciando di farle passare un guaio. Poi si sfoga con l'amica del cuore dicendole di aver sofferto tanto e di aver ingerito sonniferi per farla finita. E' luglio 2010: nove mesi dopo Melania sarà assassinata con 35 coltellate nel bosco di Ripe. Per due procure ad ucciderla è stato il marito Salvatore Parolisi, caporal maggiore dell'esercito che in carcere grida la sua innocenza. Il verbale dell'audizione di Valentina inserisce un altro tassello nel complesso puzzle che investigatori e inquirenti stanno cercando di ricomporre per svelare dinamica e movente di un omicidio ormai diventato un caso nazionale. Un altro retroscena che può fornire nuovi spunti investigativi, in particolare sul movente. Se è stato Parolisi ad uccidere, così come sostengono sia i magistrati ascolani e sia quelli teramani, lo ha fatto perchè ormai messo all'angolo dalle richieste dell'amante (a cui aveva fatto credere di aver chiesto la separazione) che quel fine settimana di aprile lo aspettava ad Amalfi per presentargli i suoi genitori? O invece, come sostiene il gip Giovanni Cirillo nella sua ordinanza, ha agito per impedire che Melania rivelasse un segreto inconfessabile, qualcosa forse legato alla caserma? Domande ancora senza risposte. Certo è che le parole di Valentina, ribadite sabato pomeriggio nel corso di un'intervista rilasciata alla trasmissione di Rai Uno "La vita in diretta", consegnano un altro spaccato di vita. Una vita in frantumi. Quella di una Melania che aveva scoperto il tradimento del padre di sua figlia, ma che era pronta a lottare per salvare la sua famiglia. Aveva chiamato l'amante del marito, l'aveva minacciata di rovinarle la carriera. E non solo. «Se non lasci mio marito», le aveva detto, «ti spacco la faccia». Aveva creduto alle promesse del suo Salvatore. «Stai tranquilla», le aveva detto, «con Ludovica non c'è niente». Intanto le indagini sul delitto di Ripe continuano. Due i punti fermi in calendario. Il primo è quello del 28 novembre quando la Cassazione dovrà esaminare il ricorso presentato dai difensori di Parolisi contro l'ordinanza con cui il tribunale del Riesame dell'Aquila ha confermato la custodia cautelare in carcere. Poi c'è la data del 2 dicembre: i giudici dei minori decideranno se Parolisi può incontrare la figlia in carcere.
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