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14 agosto

14 Agosto 2025

Oggi, ma nel 1998, nel bosco di Collenasso, frazione di Cittareale, in provincia di Rieti, veniva recuperato dentro una valigia con rotelle il cadavere, in avanzato stato di putrefazione, di “Besjana”, prostituta albanese, di 22 anni, clandestina, separata dal marito col quale non era in buoni rapporti, che presumibilmente aveva deciso di ritirarsi dal giro delle squillo pagando con la morte tale scelta. Oppure aveva pensato di mettersi in proprio sottraendosi in tal modo alle pressioni del protettore e alla suddivisione dei guadagni. Di fatto era stata soffocata con una busta di plastica in testa durante il suo ultimo rapporto sessuale. Di corporatura esile, con i capelli tinti di biondo, era arrivata nel Belpaese da due anni, verosimilmente per fuggire dalla miseria offerta dal Paese delle aquile. Per un periodo aveva anche lavorato in un bar della zona. Era stata schedata dai carabinieri del Nucleo operativo radiomobile del comando territoriale di Cittaducale. Il trolley color verde petrolio che custodiva il suo corpo senza vita era stato acquistato dalla vittima a Martinsicuro, nel teramano. Ciò porterà ad accendere i riflettori di magistrati ed esponenti delle forze dell’ordine anche su quel lembo d’Abruzzo nei cinque giorni che saranno necessari per assegnare un’identità alla malcapitata. Inizialmente l’omicidio (nella foto, particolare, la notizia riportata sul quotidiano torinese “La Stampa” del 19 agosto di quel 1998), che rimarrà senza un colpevole assicurato alla giustizia, veniva legato anche alla scomparsa del pensionato ottantenne del circondario Antonio Marconi, allontanatosi dalla propria dimora l’8 agosto precedente e rinvenuto senza vita -con buona probabilità si era impiccato- secondo quanto riportato dal giornalista Fabrizio Peronaci, inviato del “Corriere della Sera” sul luogo del delitto, nel pezzo pubblicato sul quotidiano milanese di via Solferino il 19 agosto ’98. Ma poi verrà appurato che le due morti, quella di Besjana e quella di Marconi, non fossero correlate. Il cosiddetto giallo di Ferragosto terrà per cinque giorni, dal 14 al 19 agosto, impegnati gli esponenti dell’Arma del comprensorio dell’Alta valle del fiume Aniene, il medico legale Gaetano Falcocchio, il giudice per le indagini preliminari reatino Gianluca Soana, i residenti di una zona, generalmente non particolarmente interessata da ammazzamenti feroci, con la testa già rivolta alle vacanze.