Mobbing, Comune condannato

Colonnella, pagherà centomila euro all’impiegata vessata

COLONNELLA. Fa causa per mobbing al Comune di Colonnella in cui lavora da trent’anni ed il giudice condanna l’ente locale al pagamento di 100mila euro di risarcimento danni oltre alle spese processuali. La storia è iniziata il 1º aprile 1999 in occasione della preparazione delle consultazioni elettorali.

I FATTI. La responsabile dell’ufficio anagrafe del Comune di Colonnella, A.D.M., all’epoca dei fatti si rifiutò di adempiere alle direttive dell’amministrazione comunale guidata dall’allora sindaco, oggi deputato dell’Italia del Valori, Augusto Di Stanislao, in quanto ritenute dalla funzionaria non corrette. Dello stesso parere fu la prefettura di Teramo che nominò d’urgenza di un commissario ad acta per la revisione delle liste elettorali.
Da qui è incominciata l’odissea della dipendente, costretta a vivere una serie di atteggiamenti e azioni discriminatorie che la porteranno ad instaurare due cause: una tipicamente del lavoro ed una di mobbing, che si sono concluse con la condanna dell’attuale sindaco Marco Iustini che all’epoca dei fatti era assessore.

IL RISARCIMENTO. Ad A.D.M. è stato riconsciuto un danno non patrimoniale conseguente a lesioni dell’integrità psicofisica e un danno morale soggettivo liquidati in quasi 51mila euro; inoltre un danno da dequalificazione professionale, per illegittimo uso dello “ius variandi” calcolati in quasi 48mila euro.
E’ stata ritenuta illegittima la revoca dall’incarico della ricorrente, che ha avuto sentenziato l’immediato reintegro nelle mansioni. Il Comune dovrà anche pagare le spese di giudizio per diecimila euro.

LA CRITICA. «Si rimane sconcertati leggendo quali azioni sono state perpetrate contro la dipendente comunale, soprattutto conoscendo la sua particolare attenzione e disponibilità nel luogo di lavoro», commenta l’opposizione consiliare, «riteniamo che gli episodi siano di enorme gravità per l’accanimento di alcuni amministratori e l’indifferenza di altri. Pur se la causa aveva investito l’amministrazione di allora, con Di Stanislao sindaco, ci fa meraviglia pensare che l’attuale sindaco nulla abbia fatto per sanare quella situazione. Oggi il Comune si ritrova a dover sostenere una spesa di oltre 100mila euro. Si rimane sconcertati nel leggere i fatti e riconoscere che nel nostro Comune ed in questi tempi possano accadere atti discriminatori e di inutile ingiustizia nei confronti di dipendenti.

Rimaniamo delusi dagli atteggiamenti avuti dall’amministrazione comunale che avrebbe potuto risolvere la controversia in tempi brevi e senza ledere ulteriormente i diritti e la dignità della dipendente. Riteniamo che anche questo episodio vada a evidenziare l’inadeguatezza di questo sistema di governo locale, sempre più stanco e inefficiente e troppo lontano dalla cittadinanza. La giustizia ha trionfato ma, demagogia a parte, a pagare sono i cittadini colonnellesi».