il caso

Montorio, il blitz a caccia di terroristi scatena la xenofobia su Facebook

Fra i commenti c’è quello di Simone Coccia, il fidanzato della Pezzopane: «Questo governo fa schifo» La maggioranza crede che i profughi siano pericolosi e inveisce: «Al rogo» o «Vanno resi invalidi»

MONTORIO. E così, la mattina dopo, una parte di Montorio, anzi di tutto l’Abruzzo, si sveglia xenofoba. Sono diverse le sfumature, ma molti commenti al blitz antiterrorismo scattato nella notte fra giovedì e venerdì all’hotel Vomano di Montorio, che ospita una comunità di 29 rifugiati, non sono certo teneri nei confronti degli stranieri. A cui augura ogni tipo di male. «Questa gente va resa invalida!», «Al rogo», «A casa a calci», «Sparategli» sono alcuni dei commenti al post del blitz dei carabinieri sulla pagina Facebook del Centro.

leggi anche: Montorio, blitz antiterrorismo in un hotel con rifugiati: denunciati in 18 Sono 29 gli ospiti dell'albergo di nazionalità afgana e pachistana, tutti richiedenti asilo politico, che sono stati controllati nella notte da 60 carabinieri dei Ros su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Sequestrati cellulari e documenti falsi

C’è di tutto un po’. Si va dal commentatore vicino alla Lega che scrive «A chi mi dice che sto male perché mi piacciono le idee di Salvini gli auguro di ritrovarsene qualcuno a casa sua e forse un giorno aprirà gli occhi... Poi se proprio vuole accettare tutta questa immondizia ben venga, fatti suoi!» a chi si avventura in considerazioni sullo scacchiere internazionale: «A calci nel culo a loro e la Turchia che li appoggia».

Per quasi tutti i commentatori la sentenza è già scritta e i documenti falsi per cui 19 dei 29 ospiti della comunità di afgani e pakistani sono stati denunciati sono prova della pericolosità degli ospiti. Che poi non si tratti di passaporti ma di documenti che non hanno alcun valore identificativo, usati per certificare la provenienza da luoghi di persecuzione politica, appare ai più un dettaglio.

Fra i vari commenti, ne spicca uno “d’autore”. E’ di Simone Coccia Colaiuta, il futuro sposo della senatrice Pd Stefania Pezzopane che tramite il suo profilo pubblico commenta sulla pagina Fb del Centro: «Denunciati e rimessi in libertà. Non hanno fatto nulla. Dovrebbero essere espulsi come dovrebbe accadere!!! Non hanno fatto nulla secondo il governo: semplicemente documenti falsi ed affiliati ad un estremismo che vuoi che sia. Questo governo fa schifo». Affermazioni – soprattutto l’ultima – che forse la fidanzata farà fatica a condividere, visto che milita nello stesso partito del premier Renzi.

E a proposito di Renzi, c’è chi vuole mandare tutti i profughi da lui: «Mandateli via tutti, vogliamo l'Abruzzo pulita da questa gente, mandateli a Firenze vicino a Renzi». Molti non si spiegano perchè non siano stati arrestati, ma solo denunciati (come prevede il codice penale italiano): «Denunciati a piede libero e continuano a dormire in albergo a spese nostre. Complimenti». E altri si chiedono perchè i controlli e l’identificazione non siano stati fatti all’entrata in Italia: «No ma, sti controlli perché non li hanno fatti all' inizio?» o anche «Scusate ma questi signori quanto entrano in questo edificio non vengono controllati??? Possibile che bisogna fare sempre blitz all'americana maniera?».

Pochi, pochissimi non credono che i 19 stranieri possano essere legati al terrorismo islamico. Uno è il musicista e compositore Enrico Melozzi: «Ma che terroristi ci possono stare a Montorio ma su fatemi il piacere...».

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