Mosciano, rom accusata di tentata estorsione

8 Novembre 2012

Chiede soldi e minaccia il suo ex amante, ora rischia il processo

MOSCIANO. Comparirà davanti al giudice per l’udienza preliminare, che dovrà decidere se mandarla o no a processo, nel febbraio dell’anno prossimo. Serafina Morelli, 43 anni, una rom originaria di Avezzano ma residente a Mosciano, deve rispondere dell’accusa di tentata estorsione continuata.

La parte offesa nel procedimento è un meccanico di Mosciano al quale la donna si è rivolta tempo fa per farsi riparare l’auto. Tra i due è scattata la scintilla dell’attrazione fisica e c’è stato un rapporto sessuale, dopo il quale – secondo la denuncia dell’uomo – la Morelli avrebbe cominciato a chiedergli dei favori. La prima richiesta, ovvero pagarle l’assicurazione dell’auto, sarebbe stata esaudita dal meccanico. Poi però la rom avrebbe cominciato insistentemente a chiedergli del denaro e a un certo punto sarebbe passata alle minacce. «Dammi mille euro», queste le frasi incriminate secondo l’accusa, «oppure ti faccio passare i guai, ti brucio la macchina e racconto a tua moglie tutto quello che abbiamo fatto». A quanto risulta dalle carte dell’inchiesta la donna, per rendere più convincenti le proprie minacce, avrebbe anche fatto pesare la propria appartenenza a una famiglia rom.

Spaventato, il meccanico ha denunciato la tentata estorsione ai carabinieri ed è scattata l’inchiesta, condotta dal pubblico ministero Bruno Auriemma, che ha chiesto il giudizio per la rom.

Nel frattempo, contro Serafina Morelli è arrivata un’altra denuncia. Un 29enne nigeriano con il quale la donna ha avuto una relazione l’ha denunciata perché, dopo che si sono lasciati, lei avrebbe cominciato a perseguitarlo e minacciarlo, al punto da costringerlo a cambiare domicilio. La Procura sta valutando i fatti e l’eventuale imputazione.(d.v.)

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