Muore in ospedale, indagati sette medici a Giulianova

Anziana deceduta dopo un intervento per una occlusione intestinale, dopo la denuncia dei familiari scatta l’autopsia

TERAMO. Sarà l’inchiesta aperta dal pm Luca Sciarretta a stabilire se ci siano state o meno responsabilità mediche nella morte di Eugenia Alvaro, la donna di 78 anni deceduta all’ospedale di Giulianova dopo un intervento chirurgico per una occlusione intestinale.

Nel fascicolo per omicidio colposo sono stati iscritti sette medici dell’ospedale di Giulianova (tutti coloro che hanno trattato la donna nelle varie fasi della degenza): un’iscrizione che è un atto dovuto in presenza di un esame irripetibile come l’autopsia (prevista per questa mattina) e che consente a tutti di poter nominare un proprio consulente per assistere all’esame affidato dal magistrato ad un anatomopatologo dell’università di Foggia.

L’inchiesta della procura è scattata dopo la denuncia dei familiari della donna che sabato mattina si sono rivolti ai carabinieri per raccontare i fatti e chiedere chiarezza sulle cause della morte.

Secondo la ricostruzione fatta dagli stessi la 78enne era stata ricoverata nel reparto di chirurgia e sottoposta ad un intervento per una occlusione intestinale. Dopo l’intervento chirurgico la donna è stata trasferita nel reparto di medicina, ma qui è deceduta. Una morte improvvisa e inaspettata per i familiari dell’anziana che hanno presentato un esposto ai carabinieri per chiedere che si faccia chiarezza visto che, sostengono, hanno sempre avuto notizie rassicuranti sul decorso post operatorio. Invece, dopo l’intervento, la donna è deceduta.

Nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla procura è scattato anche il sequestro della cartella clinica acquisita dai carabinieri su delega del pm. Successivamente sono stati identificati tutti i medici che, nelle varie fasi, si sono occupati della paziente. Un’attività d’indagine necessaria propedeutica all’iscrizione nel registro degli indagati e, di conseguenza, un atto dovuto per consentire a tutti di nominare un proprio consulente in vista dell’autopsia. Il contenuto del rapporto che il medico legale rimetterà al magistrato sarà fondamentale per la direzione dell’inchiesta, tenendo sempre presente la neccessità di individuare e provare un nesso di causalità tra il fatto e la conseguenza così come hanno stabilito i giudici della Cassazione per le presunte responsabilità mediche nella ormai famosa sentenza Franzese.(d.p.)

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