Nascosti ad Alba, presi gli evasi da Pisa

Trovati in una casa di Porto Recanati i due albanesi fuggiti dal carcere con le lenzuola
ALBA. Dopo la spettacolare fuga dal carcere di Pisa si erano rifugiati sulla costa teramana, molto probabilmente tra Alba e Martinsicuro. E' durata quaranta giorni la fuga dei due albanesi evasi.
Roland Dejia, 26 anni, e Bledar Shehu, 27 anni, accusati di omicidio e rapina, sono stati arrestati ieri mattina in una casa di Porto Recanati. Li hanno presi i carabinieri del reparto operativo di Teramo, guidati dal capitano Nazario Giuliani, insieme ai colleghi del reparto operativo di Brescia. Shehu, prima di entrare nel carcere di Pisa, era finito in alcune indagini dei carabinieri di Teramo, mentre l'altro era stato arrestato dai militari del comando di Brescia. E, proprio per questo, subito dopo la fuga le ricerche si sono concentrate anche sulla costa teramana, dove vivono alcuni conoscenti di entrambi.
I due, secondo la ricostruzione fatta dai militari, in questi giorni di latitanza si sarebbero spostati tra l'Abruzzo e le Marche, molto probabilmente appoggiandosi anche ad alcuni conoscenti ascolani che li avrebbero nascosti all'interno di varie abitazioni, forse facendoli spostare di frequente proprio per evitare controlli.
I militari per giorni hanno seguito le loro mosse, fino a quando ieri mattina non sono entrati in azione. Hanno fatto irruzione in un appartamento di Porto Recanati e qui hanno trovato i due, che non hanno opposto resistenza. Indagini sono in corso per verificare se i due stessero preparando una fuga, forse all'estero. Nel primo pomeriggio del 26 luglio scorso i due albanesi evasero dalla casa circondariale Don Bosco di Pisa, una vecchia struttura che si trova nel centro della città, stendendo un lenzuolo oltre il muro di cinta posteriore. Lo fecero durante l'ora d'aria. Proprio come in un film.
Attraverso i cortili i due raggiunsero la strada e bloccarono una donna che si trovava alla guida di un fuoristrada. La picchiarono per farla scendere e fuggirono, facendo ben presto perdere le lo tracce.
A nulla servirono i numerosi posti di blocco istituiti in tutta la zona nel timore che i due detenuti potessero compiere altri reati, soprattutto rapine, in cerca di denaro contante e per scongiurare il pericolo che si mimetizzassero tra i clienti. La fuga dei due detenuti, avvenuta in pieno giorno senza che nessuno del carcere si accorgesse di nulla, scatenò polemiche a non finire. I sindacati tornarono a denunciare la carenza di personale. Nel carcere pisano ci sono 458 detenuti a fronte di una capienza di 250 posti e mancano 80 agenti di polizia. Dopo la fuga fu accertato che il sistema d'allarme antiscavalcamento delle mura della casa circondariale pisana non sarebbe stato non funzionante.
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