Neonato morto a Teramo. L’autopsia: era privo di vita. I familiari: ritardi nel parto

Saranno eseguiti altri accertamenti per verificare se c’è stata sofferenza fetale ed eventuali responsabilità da parte dei medici e delle ostetriche indagati

TERAMO. Il bambino è nato morto: è una prima certezza. Non l’unica e non la sola in una vicenda che per il pm Bruno Auriemma è ancora tutta da chiarire e per i genitori tutta da comprendere. L’autopsia eseguita dal medico legale dell’università di Chieti Cristian D’Ovidio ha stabilito che il neonato non ha respirato dopo il parto ma anche che non aveva nessuna malformazione congenita. Sicurezza, quest’ultima, che potrà essere data definitivamente solo una volta esaminati tutti gli organi prelevati al termine dell’esame a cui hanno partecipato anche i consulenti nominati dai genitori (Michele Farinacci) e dai quattro indagati (Giuseppe Sciarra). Ora bisognerà stabilire da quanto tempo il piccolo fosse morto prima del parto avvenuto venerdì pomeriggio e, soprattutto, accertare se ci sia stata una sofferenza fetale che avrebbe dovuto essere riscontrata nei monitoraggi eseguiti sulla donna dal momento in cui è stata ricoverata. E per questo elementi utili potranno arrivare dall’esame della cartella clinica che è stata già acquisita dalla polizia giudiziaria e che ora è all’attenzione di D’Ovidio. Fondamentale per accertare eventuali responsabilità mediche.

I familiari raccontano che alla giovane (ha 26 anni) le acque si sono rotte mercoledì sera e che solo venerdì è stata portata in sala parto. «Era cianotica quando è tornata in camera» dicono tra le lacrime. Anche per questo chiedono chiarezza. L’inchiesta, in cui due medici e due ostetriche del reparto di ginecologia e ostetricia del Mazzini sono indagati per omicidio colposo, è scattata dopo l’esposto denuncia presentato dai genitori del piccolo, una coppia di albanesi assistita dall’avvocato Michela Manente. Sono stati loro a rivolgersi alla polizia per denunciare quanto accaduto, sostenendo fin dall’inizio che si è trattato di una gravidanza regolare e che nel corso dei nove mesi non c’è stato nessun problema. Fino a venerdì pomeriggio. Proprio un anno fa un altro episodio di questo genere si è verificato nello stesso reparto del Mazzini: una neonata è morta subito dopo il parto. La perizia disposta dalla procura non ha rilevato comportamenti colposi nella condotta dei sette medici e paramedici inizialmente finiti sotto inchiesta e proprio per questo il pm titolare dell’inchiesta Stefano Giovagnoni ha fatto richiesta d’archiviazione. Una richiesta che attualmente è all’esame del gip. Secondo la consulenza medica la causa della morte della neonata sarebbe stata una grave sofferenza ipossica fetale intra-partum. Un’asfissia, insomma, cominciata durante il travaglio per cause che resteranno per sempre ignote.

©RIPRODUZIONE RISERVATA