Parolisi, due date decidono il suo futuro

31 Ottobre 2011

L'omicidio di Melania. Un giudice deciderà sulla libertà di Parolisi, un altro sulla possibilità che resti padre: passa attraverso due date e due decisioni chiave il futuro del caporalmaggiore

TERAMO. Un giudice deciderà sulla sua libertà. Un altro giudice sulla possibilità che resti padre.
Passa attraverso due date e due decisioni chiave il futuro di Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore in carcere dal 19 luglio per l'omicidio della moglie Melania Rea, assassinata il 18 aprile scorso con 35 pugnalate nel bosco di Ripe di Civitella.

Il 28 novembre la Cassazione dirà se Parolisi deve restare in carcere oppure se può tornare in libertà. Sarà il banco di prova delle ordinanze delle procure di Ascoli Piceno e Teramo e quindi degli indizi che pesano sul marito di Melania. Certo è che, dopo quasi sette mesi d'indagini, non c'è alcuna prova certa che sia lui l'autore del delitto. Ma esistono solo delle cosiddette "prove critiche" o "indirette" che comunque hanno portato le due procure e altrettanti gip, a dire che Parolisi mente, quindi è colpevole.

Ma il caporalmaggiore attende anche di sapere se potrà mantenere o no la patria potestà della sua figlioletta. In questo caso la decisione sarà presa il 2 dicembre dal tribunale per i minori di Napoli. La piccola è contesa tra il marito indagato e i genitori di Melania, Gennaro e Vittoria Rea. E per la procura per i minori la piccola dev'essere tolta al padre perché lui l'avrebbe portata con sè, lasciandola in auto, mentre pugnalava la madre. Le due decisioni sono determinanti. Ma l'una influenzerà l'altra perché se la Cassazione rimetterà in libertà Parolisi nessun giudice gli potrà togliere la sua bambina.(l.c.)